lunedì, ottobre 31, 2005
quel che sapeva
quel che sapeva frà
Dai fiato Miles.
C'è la nebbia fuori, oltre le porte della città, in quella zona dai contorni indefiniti che è la campagna, in quello spazio buio senza abitanti, senza padroni.
Diventa sera.
Ed è magico come diventi sera ogni volta e come, chiudendo gli occhi mentre ascolti miles davis, di colpo ti ritrovi in mezzo a una viale alberato d'autunno, tra un balletto di foglie e una folata di vento.
Cammini, prendi a calci un giornale, tiri su il bavero della giacca e pensi che l'inverno è quasi arrivato.
Ci pensi con calma, lo chiedi a Miles e lui soffia divinamente la sua poesia di musica nell'aria, forma una piccola nuvola di vapore che scompare nel freddo.
Proseguite lungo la strada vicini, sbirciando dalle finestre persone che si mettono a tavola, bambini, una ragazza in pigiama davanti alla tivù.
Il mondo è meraviglioso nella sua povertà, nella sua manchevolezza, nei suoi contrasti che stridono come i freni di un tram che cigola verso il centro.
Ci sono colonne sonore universali.
Canzoni che non sentiamo se non prestando loro la dovuta attenzione.
Destinate a ripetersi per sempre, un loop infinito che accompagna l'universo nelle sue infinite rivoluzioni.
Ogni tanto un grande musicista si sveglia di colpo, nel cuore della notte, e il suo grande orecchio riesce a percepire una di quelle canzoni.
Allora la scrive, ci lavora, la ascolta ancora, la perfeziona e poi la suona.
E lascia tutti a bocca aperta.
Perchè si accorgono che è sempre stata lì, sepolta da qualche parte nella loro testa, a suonare le sue note silenziose.
Vorrebbero poter dire che non è mai entrata nella loro mente prima di allora, ma sanno che non è così.
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8 commenti:
Il commento te l'ho scritto via mail, spero ti vada bene comunque...
Lucio
penso che l'unico difetto di questo blog è che quando clicchi sulle immagini al posto di ingrandirsi si rimpiccioliscono. il resto è semplicemente perfetto.
Fra, devo preoccuparmi? Spero sia la tesi e nient'altro a riempire la tue giornate di una miriade di impegni che ti impediscono di usare quel meraviglioso dono che ti ritrovi per farcene godere un po' anche a noi poveri mortali qualsiasi...
Fatti sentire... cioè:metti su qualcosa.. anche un sorriso... :)
Ciao non scrivi da molto... mi ha colpito il titolo del post precedente, no perchè è da qualche anno che asserisco in giro che Tonio Cartonio si canna o peggio (ha le tipiche occhiaie...)
modesto parere di Ornellina
...ritornerò, sono senza connessione! nel frattempo cercherò indagare sulla questione tonio cartonio.
Un bacio da Buenos Aires!!!
Ciao!
Buenos Aires...muoio di invidia. divertiti henri e al ritorno dacci tue nuove.
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