giovedì, novembre 10, 2005
quel che sapeva
quel che sapeva frà
Un bel po'che non scrivo nulla.
Due i motivi principali: sto donando la maggior parte del mio tempo alla mia tesi che riguarda un libro che tratta del dono e del tempo. Poi: l'ennesimo cambio di compagnia telefonica, che comporta l'ennesimo disagio di connessione inesistente o lentissima nel migliore dei casi.
Così mi ritrovo costretta a scrivere e a postare quando le congiunzioni astrali mi sono favorevoli.
Oggi è il dieci novembre e fuori fa un freddo boia.
Qua a Seattle è arrivata la nebbia, caduta all'improvviso sulla pianura come una coperta spessa e impenetrabile, succede che se vai fuori città ti sembra di guidare dentro un'enorme bolla di vapore. Succede anche che rischi di fare degli incidenti se non fai attenzione.
Ma intanto io mi muovo ben poco, abbarbicata alla mia postazione tesi, con una gamba su e una giù dalla sedia, con il tavolo cosparso di fogli e libri e fotocopie e correzione e altri libri e una mezza minerale che è lì da quando ho incominciato la tesi, ovvero marzo 2005.
Faccio schifo.
Fisicamente dico. Ho sviluppato un festival di malattie psicosomatiche, giro per casa avvolta in maglioni di lana di quattro taglie in più e pantaloni della tuta macchiati di dentifricio; ho recuperato anche un'infinita serie di orribili cerchietti delle elementari che hanno la funzione di domare la mia sempre più ribelle chioma leonina.
Ieri mattina mi sono svegliata canticchiando Altrove di Morgan, [ho deciso di perdermi nel mondo...anche se sprofondo...lascio che le cose mi portino altrove...non importa dove] e ho capito che il mio inconscio stava disperatamente cercando di lanciarmi un messaggio di aiuto.
Altrimenti come si spiegherebbe il successivo ascolto di Someday soon dei Wilco (quello che vorrei rispondere a chi mi chiede quando finirò la tesi) o di It's not going to stop di Aimee Mann (quello che rispondo di solito) o ancora di I'm on standby dei Grandaddy (dichiarazione di intenti che più chiara di così non si può)?
Ci sono dentro fino al collo, ma Even after all cerco di surfare la stanchezza meglio che posso; e allora giù di Spinto Band a far ballare sulle note di Did I tell You il mio nuovo peluche Donato, gentilmente regalatomi come supporto e come supporter per la tesi. L'unico problema è che non riesco a capire se è una pecora o un coniglio.
Per il resto lo trovo decisamente carino e dispensatore di felicità.
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