martedì, agosto 31, 2004

Diario di una vacanza (Cinque)

Ascolto “Leaving from New York” dei Rem, non sono neanche le otto ed è già buio, mannaggia, lo sapevo io che quando sarei tornata dell’estate non avrei trovato che alcuni vaghi indizi tipo la gente che ancora gira in maniche corte e si ostina a leccare gelati a tempo record mentre fa vasche sul viale.
Lo shock da rientro è quasi completamente riassorbito e quindi posso iniziare a raccontare qualcosa di questo intensissimo mese di vacanze.
Ad esempio che ho dovuto comprare un cellulare nuovo e abbandonare il mio modello Motorola Flinstone con tanto di piedini preistorici al posto della vibrazione.
Volevo un nuovo modello con gli MMS? Volevo sentirmi dannatamente vip? Volevo essere fashion e aggiornarmi tecnologicamente?
Niente di tutto questo.
Semplicemente in un dorato pomeriggio di campeggio in quel di Bilione Pineta verso le due e mezza si scatena una piacevolissima tromba d’aria che ci impone di ripicchettare velocemente le tende e fuggire nelle auto prima di essere ritrovati su una costa della Croazia impiantati su qualche spuntone roccioso.
Mentre cerco di mettermi in salvo correndo con il mio fido cellulare in mano (stiamo parlando di Lui, del mitico che sopravvisse a molteplici cadute, a due ore immerso nell’acqua frizzante che mi si era aperta nella borsa mentre ero all’università, e ad abbondante aperol soda rovesciato sopra lo schermo mentre prendevo un aperitivo) una pigna enorme, di quelle ancora chiuse, cazzutissime centra in pieno il mio piccolo cell il cui sportellino parte per la tangente.
Il malato appare da subito incurabile, tento la rianimazione artificiale, ma neanche alcune violente botte contro la carrozzeria dell’auto di un amico contribuiscono a restituirgli il benché minimo soffio vitale.
Addio piccolo motorola, mi mancherai.
Un casino.

Diario di una vacanza (quattro)

I'm back. Però ieri ero troppo di cattivo umore per scrivere qualcosa, oggi ho sonno e quindi credo che il momento aneddotico sia rimandato a data da destinarsi. Nel mentre fabbrico cornici con i tappi dei 33 litri di birra che ci hanno fatto compagnia in queste vacanze. Per forza che al ritorno qualcuno lamentava bruciore di reni.