lunedì, febbraio 28, 2005


Ta-da!

domenica, febbraio 27, 2005

Et voilà, le weekend c'est terminé.
I telegiornali annunciano neve a go go, io sono uscita a cena e di candidi fiocchi neanche l'ombra, solo un po' di freddo e neanche tanto, in quanto preda della febbre da mass-media ero abbigliata come messner alla ricerca della vetta dell'everest.
L'unica grossa pecca della serata è stata la triste e amara scoperta di avere a mia disposizione solo cinque miseri euro + quaranta centesimi ravanati in fondo alla borsa per affrontare la settimana a venire.
Nutrendomi di pane e acqua, limitando l'abuso di caffè dalle macchinette e scroccando il possibile da chiunque mi capiti a tiro potrei farcela.
Ier sera concerto dei miei amici di cui a breve, pubblicherò una foto per chiari scopi pubblicitari e autocelebrativi (ehi io conosco quei ragazzi).
Nonostante stia frequentando un corso di fotografia da quasi tre mesi, i fumogeni sparati sul palco hanno messo a dura prova la mia capacità di azzeccare la giusta esposizione.
Ma capitemi, zompettavo qua e là schivando i videomamatori piazzati ovunque, barcamenandomi su 3 centimetri di tacco (che per me sono già follia pura) con la matematica certezza che ogni qualvolta mi fossi inginocchiata alla ricerca dell'inquadratura "Fichi da Rolling Stones", il pubblico presente in sala avrebbe potuto cogliere i miei estroversi slip, i quali volevano a tutti i costi fare bella mostra di sè e del loro rosso natalizio con tanto di renne che salutavano con le zampine.
My God.
Sono i terribili inconvenienti di chi nella stessa serata è stata chiamata a fare la cameriera e la fotoreporter nello stesso momento.
E se come fotografa d'assalto sono più o meno riuscita nel mio intento, l'esperienza da cameriera ha messo a dura prova la mia pazienza e il mio orgoglio femminista.
La presenza di maniaci sessuali al concerto era altissima: 1) un losco figuro pelato, con tanto di cerotto alla nelly,che ha trascorso la serata a ripetere in random la fenomenale battuta -Ehi qui sul menù c'è scritto DOLCI TENTAZIONI...ma siete voi ragazze?- Ma per favore! 2) il neuropsichiatra di 'ste palle, vecchia conoscenza estiva, che mi avvicina dicendo -Ehi non offenderti se ti dico una cosa...ma con un paio di mutande gialle saresti stata davvero arrapante- La prossima volta ne terrò conto neurociccione 3) l'ex sempre presente a questo genere di manifestazioni che fa ordinazione direttamente alla scollatura. Ok, è una serata di beneficienza ma non esageriamo.
Al termine dell'evento mi avvio alla volta della mia fiesta in versione ice, completamente ricoperta da una spessa lastra di ghiaccio che non viene via nemmeno quando cerco di grattarla con il parchimetro. Maledette intemperie.
Decido che nella vita certe volte è giusto rischiare e guido fino a casa con la testa fuori dal finestrino sentendomi un po' ace ventura, un po' il grande leboswki e un po' in cerca di una broncopolmonite.
Ma niente.
Sana come un pesce, domani alle nove in ufficio ad avviare computer e distribuire materiale universitario dispensando sorrisi fittizi e maledicendo il capo che mi manda a recuperare computer e videoproiettori ovunque nel mondo.
Have a nice monday.


sabato, febbraio 26, 2005

Ieri sera quando sono uscita c'era il cielo viola e una luna enorme che spuntava dai tetti.
Ho lasciato a casa la macchina e ho deciso di farmi due passi, avevo una gran voglia di camminare nel freddo e sentire aria di primavera in quel vento gelido, sentire che sta arrivando qualcosa di buono come un mucchio di giornate di sole una di fila all'altra e il verde sulle piante.
Penso al mio futuro in questi giorni, a dove potrei essere tra un anno, a cosa vorrei fare, a cosa sono capace di fare.
E riguardo a questo punto mi chiedo spesso se sarei in grado di mollare tutti gli amici e prendere una decisione definitiva.
Credo che ad avere delle amicizie solide e fraterne queste paure non dovrebbero esistere, non dovrebbe esserci il timore di scomparire e al proprio ritorno scoprire che non è rimasto niente di noi, che siamo stati sottili tracce sulla sabbia cancellate dalle onde dei giorni.
Comunque non sono triste per questo, ci pensavo, sto solo cercando di capire se ho paura di stare senza le persone che amo o invece ho paura di perderle perchè so che potrei perderle davvero.
E in realtà i rapporti sulle persone non dovrebbero basarsi sulla frequentazione, o sulle esperienze condivise, o almeno non solo su quello.
Io credo che la cosa principale sia la "cura", ma è un discorso lungo, fatto mille volte, forse troppo difficile anche per me.
Che ieri sera guardavo i miei amici e pensavo a come sarebbe stato se non fossi stata seduta lì con loro in quel momento.
Uguale.
Già, proprio uguale.
Ma non ero triste per niente, solo piena di grandi sospiri.
Sono tornata a casa a piedi sempre nell'aria fredda, e in giro non c'era proprio più nessuno, solo la macchina di qualcuno che si era fermato a comprare le sigarette.

giovedì, febbraio 24, 2005

Oggi è una mattinata da Elton John.
Che diciamocelo, non è che io ci vada pazza, ho avuto la mia fase adolescenziale in cui cantavo a squarciagola "Daniel", "Your song","Sorry seems to be the hardest world"...ballatone struggenti e romantiche, da ascoltare in random quando finiva l'estate e con essa la maggior parte degli amori nati in quegli splendidi tre mesi di sole e liberi sentimenti.
Poi quando poco tempo fa ho visto suonare l'Elton, attorniato da quattro mammalucchi col petto depilato e una assidua frequentazione di parrucchieri e boutique dolce e gabbana, ho capito che qualcosa era cambiato, e in peggio.
Elton non è più quello di una volta e nemmeno io, nonostante non abbia ancora preso la decisione definitiva di entrare in una girl-band, imparare a sculettare, vestirmi di aghi di pino e leccare tutto quello che mi capita a tiro, gelati, microfoni, persone.
E mi fermo qui.
Perchè è giusto che ognuno ascolti la musica che più gli piace.
Mino Reitano, Jimmy Page, Iva Zanicchi, i Pink Floyd...
Io ascoltavo Elton, oggi saltello con i Bloc Party, i Built to Spill e mi struggo con Adam Green e Micah P. Hinson.
Ma oggi, inteso come la giornata del 24 febbraio 2005, dondolo la testa sulle note di "I want love" di Elton ft. Robert Downey Jr, uno che con l'età è migliorato, ha smesso di drogarsi (o comunque lo fa in misura ridotta) e nelle sue recenti apparizioni in Ally Mac Beal è parso decisamente piacente e appetibile.
E devo ammetterlo, è proprio una magnifica ballade, manifesto di malinconia e rimpianto, dell'angoisse amorosa eltoniana e non solo.
Ed è strano e perverso che ci trovi una rassomiglianza spiccata con l'incpit armonico di una più recente ballatona dei nostri tempi, trattasi di "Gravity" degli Embrace....mah, fate vobis.

-stay tuned-

domenica, febbraio 20, 2005

home sweet home


Ed eccoci qua di ritorno da Pavia, dall'accogliente casina di !laura!, dalla neve che ci ha sorpreso stamattina sorridenti perchè il giorni prima si ascoltava norah jones e si concordava su come fosse una colonna sonora perfetta per una nevicata, da hot-dog hand-made e decine di palloncini colorati gonfiati in giro per la casa, e rum bruciabudella del discount e lunghe dormite da postsbornia e dieta di verdure bollite, da risate notturne, letture vecchie e nuove, discorsi sull'essenza di noi stessi fatti su un balcone sopra a un nightclub con le ballerine che entravano scaricate dai morosi in macchina, da mille foto alle amiche di laura che mi avranno preso per una maniaca ma mi ero innamorata del loro cranio e non potevo farci nulla, da dvd notturni davanti a cui si dormiva di brutto o ci si appassionava da morire e sofficini che nel forno non vengono bene e anche in padella fanno piuttosto schifo, da corone di carta di giornale e uomini che girano con un grembiule da cucina e guanti gialli di lattice, da ragazzi che vantano notevoli rassomiglianze con una barbie e si vestono da bimbi piccoli, da balletti improvvisi e improvvisati nel corridoio di una casa tenendo tra i denti rose di legno e dalle fotocopie abusive dei libri per la tesi e dalle domande a bruciapelo su come stai e come ti senti e dalla solita bellissima sensazione di potere stare nascosta lì per un po' e che quello è un posto in cui nessuno potrà raggiungerti e farti niente...e così stasera resto a casa, un po' perchè sono stanca, un po' perchè danno "C'era una volta in America", e un po' perchè quando vivo momenti belli uno di fila all'altro ho paura che a fare subito qualcos'altro finirei per rovinarli tutti, per dimenticare quella sensazione di dolce buonumore troppo in fretta.
(Ho coprato il libro di sopra che mi pare proprio fico, a breve recensirò).

domenica, febbraio 13, 2005

The woman who sold her world
Modificherò il post che era stato scritto qui precedentemente perchè davvero troppo triste e deprimente.
Una roba quasi insopportabile.
Il titolo lo lascio però, gentile parafrasi di una canzone di david bowie finita chissà come nel piatto del cd in questi giorni insieme ad Iron & Wine, Stereolab, Duncan Sheik...
Giorni un po' di merda a dirla tutta, giorni di studio/lavoro, di mille impegni presi senza ricordarsene il motivo, di apatici silenzi di fronte alle solite confessioni a cuore aperto, di bilanci non troppo positivi, di malesseri fisici e psicologici.
Forse faccio le valigie e mi trasferisco da laurençita in pavia a fotocopiare i libri per la tesi, a cazzeggiare al parco, a svaligiare librerie e bere rum del discount.
Anzi senza forse, mi sa che ci vado proprio e basta.
Fate buona guardia al blog nè.

venerdì, febbraio 11, 2005


Ieri notte: io (in versione low battery), laura (in versione mò ti ricarico io le pile), una cocacola da due litri (per la serie facciamoci del male fisico), un budino al gianduia avanzato (e dopo poche avide cucchiaiate scomparso) e "Le conseguenze dell'amore". Bel film, lui davvero affascinantissimo. -laura se leggi 'sto post, grazie nè per le tue sgommate nel parcheggio del block-

martedì, febbraio 08, 2005


Non è l'attore di un telefilm per adolescenti problematici (anche se ne ha tutta l'aria).
E' un tipo che si fa chiamare Bright Eyes e ha scritto la canzone che sto ascoltando da quasi 24 ore di fila -Perfect Sonnet-
Il testo lo trovate qui.
La musica la trovate altrove ma siete gente scafata, inutile stare a indicarvi i come e i perchè.


sabato, febbraio 05, 2005

C’è questo cielo bianco-grigio oggi, mi sono svegliata presto e ho aperto la finestra per sentire l’odore del fumo freddo della riseria.
Io immagino che uno che venga da fuori non sentirebbe assolutamente niente, questo mio personale odore dell’inverno , delle cose dette sottovoce per non svegliare la città che dorme ancora.
E’ stato bello fare colazione con qualcuno, vedere mia sorella che prepara lo zaino e si beve il caffè sulla porta perché è già in ritardo, mi saluta con un bacio sulla guancia e scappa via.
Mi assomiglia?
Assomiglia a quella che ero qualche anno fa, in quel delirio di scuole superiori, ogni mattina con lo zaino in spalla e la bici alla mano.
Con i miei compagni con cui si rideva tanto e si usciva insieme il sabato sera e si passava un sacco di tempo a scherzare e a parlare e a fare progetti insieme.
Io a quelle persone lì volevo proprio bene, avrei fatto qualunque cosa per aiutarle.
E invece succede che non ci parliamo da tre anni,da quando ho scoperto che non avevo capito niente, che quegli amici pensavano di me che fossi una povera idiota, una gallina da spennare finchè ci rimaneva qualcosa attaccato.
Momentacci.
Io comunque non ho smesso di credere nell’amicizia, adesso frequento persone diverse e sono di nuovo completamente sbilanciata in avanti come una volta.
Perché credo sia giusto così, o almeno perchè non esiste per me un modo differente di concepire la fiducia nei confronti dei miei amici.
(Sono ariete, certe idee non le cambio nemmeno se mi si dimostra logicamente il contrario).
Ma stamattina pensavo a un’altra cosa: che le persone che ti fanno male veramente sono davvero tremende perché non si dimenticano mai.
Ci dimentichiamo di chi ci ha sorriso per strada un giorno, dei compagni delle elementari con cui ci rotolavamo in cortile, di un tramonto che ci ha lasciato a bocca aperta, di un discorso che ci ha appassionato, di una voce che ci ha tenuti svegli la notte, eppure non dimentichiamo mai il nome di chi ci ha fatto soffrire.
Almeno io non ci riesco per niente.

giovedì, febbraio 03, 2005


"Sea Change" -Beck-
Come una tazza di caffè la mattina presto, quando per strada non c'è ancora nessuno e la luce del sole si diverte a giocare con le ombre dei lampioni.
Disco splendido in un momento disgustoso, con effetti di benefica tranquillità e pacifica rassegnazione a persone ed eventi.