domenica, dicembre 23, 2007

Il Grande Freddo - The Big Chill

Il "Grande Freddo" è un bellissimo film, che ho scoperto quand'ero già grandicella e la cui visione mi aveva lasciato una profonda e insanabile malinconia nell'anima.
Già, perchè io amici così non ne avrei mai avuti.

I miei legami amicali dalla terza media in poi sono sempre stati faccenda complessa, dolorosa e spesse volte distruttiva: ho collezionato gelosie, invidie e abbandoni, e alla fine mi sono convinta che io e l'amicizia eravamo due mondi distanti costretti a guardarci di lontano e farci, di tanto in tanto, un timido cenno di saluto.
Ieri sera invece, con il brasato che mi usciva dagli occhi e dalle orecchie e quella dolce stanchezza di ricette preparate all'ultimo momento ho pensato che sono abbastanza.
Le persone a cui voglio bene.
Anche se lontane, anche se non ci si vede in continuazione o non si vive di simbiosi telefonica, loro sono là, a loro modo, nel mondo.
Sono persone a cui penso durante la giornata, sperando che ce la stiano mettendo tutta, sperando che le cose si mettano al meglio per loro, convinta che lo meritino, e che meritino molto altro.
Augurandomi che il nuovo anno ci conceda qualche minuto ancora da trascorrere tra una risata e un aneddoto, un bicchiere di prosecco e un caffè.
E di contro alle parole di Gordie Lachance sull'impossibilità di avere ancora amici come quelli che si hanno a dodici anni (Gesù, e chi li ha?) combattere insieme, per altri 365 giorni, il grande freddo là fuori.

sabato, dicembre 15, 2007

Carosello

Ecco io qui pubblicità non ne ho mai fatta, ma quando persone a te vicine si cimentano in siffatte imprese di alta levatura morale occorre fare un'eccezione (scrivo così perchè sto studiando, altrimenti il mio vocabolario si riduce a 200 parole scarse). Lasciatevi trasportare da queste suggestive immagini che profumano di messico e anche un po' di ovetto kinder.
Buona visione.
E già che ci siamo buon weekend.

http://it.youtube.com/profile?user=MrBabbuzzo

martedì, dicembre 11, 2007

I magnifici cinque

Devo dire che il meme della rompi, cade a fagiolo poichè mai prima di quest'anno mi era parso di desiderare tante cose tutte e insieme, il che significa che sono particolarmente bisognosa di quell'insano calore che solo il consumo smodato può dare.

Non starò qui a parlarvi dell'insano rapporto tra donne e borse, che è un principio del divenire, una causa sui teoreticamente inattaccabile.

Nè di quale meccanismo endorfinico scateni nella donna l'acquisto di un oggetto inutile di tanto in tanto, per tacitare i sussulti della propria coscienza.

Vi parlerò invece di cosa vorrei trovare sotto un ipotetico albero di natale (che a casa mia non si fa per il secondo anno di fila, quest'anno la scusa ufficiale è che il gatto ci si arrampicherebbe seminando aghi di pino sintetico per tutta la casa...ma la cruda verità e che nessuno se la sente di andare in cantina a riesumare suddetto abete sotto stratificazioni millenarie di ragnatele e scatoloni impudriti dall'umidità).



Il primo posto sicuramente lo assegnerei all'intera collana di "Vampiretto" , che leggevo con avidità alle elementari e poi alle medie e di cui ho una nostalgia tremenda. Credetemi, detto così non fa scena, ma giuro che è bellissimo.

Per il secondo posto sarei indecisa tra l'emoticon stamp (non ditemi che non è una figata pazzesca) e questo cappello dal gusto melevisivo che non sfigurerebbe nella mia collezione di improbabili copricapi e con cui potrei seminare il terrore tra i griffatissimi cortili della Cattolica.

Al terzo posto ci metterei Italo Calvino e la scienza , una di quelle robe che probabilmente fanno tanto snob, però inutile negarlo l'argomento mi intrippa una cifra. Calvino è un Auctoritas.

Al quarto posto, (sostituendo il regalo del secondo con una villa hollywoodiana in collina) impazzirei per uno di questi qui o in alternativa uno di questi.

E infine al quinto posto vorrei...una sorpresa, brutta o bella che fosse, perchè le sorprese sono sempre quelle che si ricordano negli anni, come quella volta che mia sorella mi regalò una tisana che profumava di piscio di gatto e la colsi in flagrante mentre cercava di barattare il suo dono con la cassetta di Monsters & Co. che mi aveva comprato mio padre.

Impagabile.

mercoledì, dicembre 05, 2007

7 a.m.



Alle 7 di mattina il mondo è perfetto.

Sì è vero, sto correndo per prendere l'n-esimo regionale, e sono pur sempre le sette, e se avessi facoltà di volere sceglierei di rimanere nel mio caldo giaciglio il più a lungo possibile a sognare di posto molto lontani e molto felici, e so benissimo che il mercoledì è pur sempre il mercoledì, quella giornata stronza che si piazza a metà settimana e mi succhia via l'anima peggio dei dissennatori di Harry Potter, e che forse avrei dovuto studiare medicina e nascere in Svezia, alta, bionda e affettivamente legata ai Krisprolls.

Però giuro che il mondo è innegabilmente perfetto in quel momento lì, mentre scatto una fotografia prima della corsa finale al binario, non c'è virgola che potrei cambiare, voce che vorrei aggiungere, non c'è niente che potrebbe spegnermi gli occhi in quel secondo assoluto. Ginsberg diceva (in una delle poche poesie che mi sia mai riuscito di imparare a memoria) che il mondo, a dispetto della sua totale dolorosa imperfezione, che il mondo ha una bellissima anima.

Ora, io non sono sicura di avere ancora un'idea precisa su quello che sto studiando da tre anni a questa parte (consolante, vero?) e ho come la sensazione che non l'avrò mai. Però mi succede a volte di provare uno stupore inspiegabile per le cose, che siano cieli strabilianti la mattina presto o pipposissime teorie filosofiche su come (forse) dovrebbero (probabilmente) andare le cose(ammesso che esistano).

Ed è bello, innegabilmente, come la perfezione del mondo alle sette di mattina.

Non faccio che piangere adesso.

Ho pianto tutta la strada quando sono uscito dal Wobby Hall di Seattle.

Ho pianto ascoltando Bach.

Ho pianto guardando i fiori felici nel mio cortile,

ho pianto alla tristezza degli alberi di mezza età.

La felicità esiste lo sento.

Ho pianto per la mia anima,

ho pianto per l'anima del mondo.

Il mondo ha una bellissima anima.

Dio appare per essere visto e per essere pianto.

Cuore traboccante di Paterson.

Allen Ginsberg