giovedì, settembre 25, 2008

scioperoparole

In questi giorni sono di poche parole. Più affine alle immagini e alle suggestioni che a discorsi veri e propri, con capo e coda. Quindi se vi va trovate le mie foto qui: 

e quelle di Simo qui: 
http://www.flickr.com/photos/mrbubbaz
E a voi l'autunno che effetto fa?Io mi rispondo domani dopo l'esame.Notte!

lunedì, settembre 22, 2008

primogiornodiautunno08

Il primo giorno d'autunno. 

L'esame si avvicina ma io ho ancora voglia di sentirmi leggera. 
Così Simone propone una gita fotografica  in cui senza parlare ci si perde nell'osservazione delle risaie dorate e delle nuvole enormi, lente, velieri nel cielo d'autunno. 
Tra i campi gli unici rumori sono quelli delle mosche e delle rane che saltano da un fosso all'altro.La terra sotto i piedi è secca e percorsa da impercettibili ferite di ruote da trattore.
Periodi difficilissimi arriveranno. 
Arriveranno i regionali, la metropolitana, le code per comprare i libri, il dover trascinare le scarpe da un posto all'altro. 
Oggi però è il primo giorno d'autunno, fa caldo ma nell'aria c'è quella punta frizzantina che racconta di foglie colorate e primi maglioni appoggiati sulle spalle la sera.
Mangiamo l'ultima granita sul viale mentre il sole scompare dietro i tetti delle case e si alza un po' di freddo.
Se avessi una lampada da strofinare esprimerei il desiderio di partire subito e andare a vedere com'è l'autunno in giro per il mondo e cos'altro ha da raccontare.

mercoledì, settembre 17, 2008

Lost

Sono senza internet, senza telefono, senza soldi nel cellulare e non ho la più pallida idea di come farò a consegnare il mio piano di studi entro domani alle 11.30, impedire che mi facciano dare un esame in più, sopravvivere a milano, organizzare una festa di compleanno in maschera entro sabato, ripassare tutto entro la prossima settimana, trovare i soldi per fare il biglietto del treno, spiegare a giulio che le mie dita sulla tastiera non sono accattivanti prede.

Al momento va così, speriamo che la ruota giri.
Incrocini.

mercoledì, settembre 10, 2008

Analisi del periodo

In questo periodo ogni parola mi sembra importante.
Questo periodo è quello che ti sfugge da sotto i piedi se non ci fai attenzione.
In questo periodo vorrei ascoltare musica ma non so quale e quindi tendo l'orecchio al cantiere appena sotto la mia stanza.
Questo periodo è quello in cui devo darmi una mossa. A studiare. A vivere. Tutto.
In questo periodo sogno la mia vita a episodi come se il mio inconscio stesse cercando di farne un telefilm.
Questo periodo è quello in cui vorrei riallacciare qualche rapporto e telefonare e chiedere scusa.
In questo periodo partirei volentieri per un posto tipo la Bretagna.
Questo periodo odora di umido e nuvole e tramonti in slow motion.
In questo periodo sto pensando se tagliarmi o meno i capelli. Seriamente.
Questo periodo è quello in cui probabilmente finirò di leggere Tom Jones senza avere tempo di cominciare a leggere qualcos'altro.
In questo periodo ci sono compleanni, regali da trovare, torte da preparare.
Questo periodo è quello che tutti chiamano settembre.
E ogni anno mi lascia sospesa su un filo altissimo a mille metri di altezza e non so se andare avanti o indietro.

The moment has come to face the truth
I'm wide awake, and so are you
Do you have a clue what this is? (I don't know)
Are you everything that I miss? (I don't hope so)
We'll just have to wait and see (Wait, and see)
If things go right we're meant to be

-Modern Nature- Sondre Lerche



mercoledì, settembre 03, 2008

Comeback cupcakes (le tortine del ritorno)

Mercoledì pomeriggio.
Il tempo si mette al brutto e il mio raffreddore da ritorno spara le ultime cartucce privandomi dell'udito e dell'olfatto. 
Le fotocopie per l'esame anziché diminuire paiono moltiplicarsi. 
Forse è questione di prospettive e di suggestioni personali, ieri mentre mi trascinavo a casa con un paio di pizze da asporto mi è sembrato di sentire rumo
re di gabbiani nel cielo.
Sono qui ma non sono qui, sono qui ma vorrei essere altrove. 
Non tanto per l'essere in vacanza in sé, quanto per l'essere altr-ove, in un dove diverso da questa Seattle ripopolatasi improvvisamente di ragazze in hotpants e uomini lampadati. 
Vorrei un pianeta piccolo fatto su misura.
E così, come tutte le volte in cui mi sento piena di nodi che si attorcigliano come i serpenti sotto i piedi di Indiana Jones mi metto ai fornelli.
Zitta zitta, con i miei appunti, le mie ciotole, la mia pesa scassata e Giulio che infila le zampe nello zucchero a velo.
Misuro, mescolo, centrifugo, cuocio. 
Fuori si scatena un temporale violentissimo.
Ma io sono nel mio piccolo pianeta fatto di vaniglia e pirottini e zucchero a velo. 
Alla fine del mio operato ho prodotto dei cupcakes alla vaniglia con glassa al limone, altresì ribattezzati "le tortine del ritorno" perché spero di guarire dalla sindrome del ritorno, perché il cibo è qualcosa che dà sempre soddisfazione e perché a volte per sentirsi a casa, non è importante essere in un posto piuttosto che in un altro, ma scendere a patti con noi stessi.
E non c'è niente di meglio per corrompere la propria volontà che un dolcetto esageratamente ipercalorico.

P.s. Grazie a Enzo per la cartolina piena di pecore pelose....subito piazzata sul muro di fronte la scrivania.