venerdì, dicembre 31, 2004

.::19::.

So rent a museum/and see yourself in mirrors-/in every room an exposition/of a different phase of your life/ with all your figures and faces/and pictures of all the people who passed through you/and all the scenes you passed through/all the landscapes of living/ and longing and desiring/and spendind and getting/and doing and dying/and sighing and laughing and crying/(what antic gesturing!)./And walking trhough the house of yourself/you climb again to all/the rooms of yourself/full of the other lives & selves/ who passed through them/Rooms rooms rooms/pilled up haphazard/in the architecture of tim/and all the bodies clinging to each other/or rushing windows/to break out of the room/which they boxed themselves into/ all the people of your life/in one house in the night/like a cruise ship at sea/and you run up and down/knocking on all the doors/ through which you hear/all the once-familiar voices/ laughing or sobbing or singing/and you run to the roof/and look up to the mute night sky/ and in the wheeling template of stars/see the faces the figures/ of the lovely lovers who/had once made time stand still/ now all fixed in their constellated relations/motionless in time

So that

some day

as time bends around/to its beginning again

you find them all again

and yourself

(Lawrence Ferlinghetti)


19

giovedì, dicembre 30, 2004

In questi giorni il mondo mi sembra davvero più ovattato che mai.
Non so se sia un problema di orecchie tappate o il segno conclamato di un mio progressivo allontanamento dalla realtà terrestre.
Fatto sta che davvero percepisco quello che mi circonda soltanto se mi concentro davvero.
Pensieri dell’ultimo periodo, felici e meno felici, Amanda è partita oggi pomeriggio e non si è arrabbiata per niente anche se le ho perso i suoi occhiali da sole preferiti.
E’ una fortuna avere una sorella che è anche la tua migliore amica, la persona a cui, se proprio tutti ti dovessero mandare a fare in culo contemporaneamente, potresti rivolgerti in qualunque momento.
Io non so bene se riesco a farle capire quanto è importante, quanto sono fondamentali le risate che mi strappa durante la giornata, anche in momenti in cui da ridere c’è ben poco e tendo a ritirare gli ormeggi e lasciarmi trasportare al largo…poi finisce sempre che sulla riva vedo questo donnino che si sbraccia con foga e mi urla –Ehi torna qui, dove cavolo vai, aspetta che ti racconto questa cosa.-
Perché io con Amanda condivido più del semplice dna.
Ho la sicurezza assoluta che un essere umano come sono io, senza una qualche figura di riferimento tanto vicina da costituire un prolungamento di se stesso non ce l'avrebbe mai fatta a campare nel mondo attuale.
Mondo di persone che chiedono e non sempre rispondono, un attimo sono vicine e un secondo dopo lontanissime, persone che restano, scappano, scompaiono. Una corrente vorticosa in cui è difficile restare a galla.
Fortuna che c'è un braccio cui aggrapparsi.
Stasera forse cinema e forse no, domani sarà già un giorno molto mondano e a ben guardare il mio mood del momento è terribilmente a-giovanile.
Si vedrà.

lunedì, dicembre 27, 2004


Ormai in vacanza a pieno titolo. Sveglia ogni mattina dopo le undici e mezza con quel delizioso malditesta da riposo eccessivo e conseguente deliziosa sensazione di non avere perso niente di fondamentale. Penso di essermi ammalata della colonna sonora di "The Big Lebowski". Non mi riesce di smettere di ascoltare -Hotel California- rifatta dai Gipsy Kings. F a v o l o s a.

domenica, dicembre 26, 2004

Ieri alla fine ha nevicato.
Io non me ne ero accorta, stavo lavando i piatti in cucina, ma amanda mi ha mandato un messaggio sul cellulare con su scritto "Guarda fuori, c'è una sorpresa".
Ho spalancato la finestra e ho visto la città bianca tutta in un colpo e un sacco di neve che scendeva giù.
Oh.
La serata è stata parecchio bella, tutti gli amici a casa mia, cena insieme, regali, tombola kitsch.
Io quando ho ospiti a casa sono la donnina tuttofare...mi piace armeggiare in cucina anche se mi stanco come una bestia, chissenefrega, sono in vacanza, ho il privilegio di svegliarmi alle undici quando voglio.
E poi c'è anche arbore che non vedevo da un mucchio di tempo, una persona con cui basta guardarsi negli occhi quattro secondi per recuperare mesi di messaggi e telefonate brevi -perchè nessuna delle due ha mai troppi soldi-.
Servo portate, sorseggio vino, distribuisco regali, torta, apro pacchetti, preparò caffè e the.
Se mi osservo dal di fuori sono abbastanza buffa, una sorta di signora Ridolini col grembiule rosso.
Claudia quasi si mette a piangere -Frà però se scrivi 'ste cose io mi commuovo-
A me basta così.
Potrebbero soltanto dirmi che sono contenti di essere lì con me.
I miei regali sono semplicemente un modo più concreto di fare capire ai miei amici che sono persone importanti.
Che anche se non sempre riesco ad aprirmi completamente, che anche se ogni tanto mi perdo in sentieri contorti, loro sono davvero le persone a cui tengo di più al mondo.
Si programma il Capodanno stando seduti insieme intorno al tavolo.
Io cerco di aggrapparmi alla serata con le unghie ma poi scivolo e mi allontano.
Lontanissimo.
E' un po' come se due braccia enormi venissero a portarmi via da dove sono e mi mettessero seduta dietro a una lente -guarda le cose da lì-.
Usciamo nella neve, si battaglia come bambini di sette anni, ho i pantalono fradici e i capelli pure.
Mi sono ripresa ma sono stanchissima e desiderosa di letto e coperte.
Spengo la luce sul Natale 2004 e mi addormento nella stanza che ha un odore leggero di tabacco e candele profumate.
auguri.




lunedì, dicembre 20, 2004

Per Natale vorrei...
Faccenda semplice da piccini compilare la lista dei regali di Natale, una sfilza di utopie e materialità che avrebbe fatto sorridere qualunque adulto, dalla pace nel mondo al dolceforno in un millisecondo, senza nemmeno metterci una virgola di mezzo.
L'inizio della lettera suonava sempre un po' come una captatio benevolentiae nei confronti dell'adorabile pancione rosso (o del Gesù bambino di turno, a seconda delle tradizioni), facendo pubblica ammissione del fatto di non essere stati per niente buoni ma che alla fine lo si era capito e d'ora in poi si sarebbe fatto meglio.
La maggior parte di noi non usava nemmeno il condizionale utilizzava con ostinazione un più risoluto indicativo, modo della certezza e dell'ineluttabilità.
Voglio questo e quest'altro.
E basta.
Mica è un reato volere qualcosa per sè.
Dal cuore alla bocca, come un lampo che attraversava il corpo dalla testa ai piedi, lo stesso che ci scuoteva al momento di scartare i pacchi, quando sì, effettivamente il gioco aveva funzionato ancora una volta e il regalo tanto richiesto era arrivato lì proprio lì, tra le nostre mani.
La cosa migliore di avere cinque anni, oltre al lusso di potere trascorrere le giornate all'asilo a puntinare cartoncini colorati, era quell'innocenza così diretta nel comunicare i propri bisogni, senza domandarsi mai quanto fossero validi o leciti.
L'idea che potessero esistere sovrastrutture mentali in grado di filtrare i propri sogni più intimi era lontana dalla nostra anima di bimbi quanto Plutone dal pianeta terra.

Ecco,
io, quest'anno, a Babbo Natale, se non è di troppo disturbo, vorrei chiedere un po' di quella spontaneità che nel mio arrovellarmi continuamente su cose o persone ho finito per perdere del tutto.
...e la pace nel mondo, ovviamente.

giovedì, dicembre 16, 2004

cucù.
che stanca che sono....fiuuuuuuuuuuuu....
proprio tantissimissimo.
se mi riesce vado a dormire presto stasera.
anche se non credo che mi riuscirà, devo scrivere mezza dozzina di e-mail, impacchettare regali, preparare un po' di cd da smistare per natale a destra e a manca.
la giornata di oggi ha avuto un sapore molto dolce.
tipo quella di un chupa-chups all'albicocca.
ho fatto un esame, è andato bene.
mi piace quando ottengo le cose che meritano e nessuno mi regala niente.
è il genere di avvenimento che non crea in me sgradevoli sensazioni di colpevolezza successive.
poi qualcuno mi ha detto di avere imparato una cosa bella da me.
qualcosa che lo ha cambiato e lo ha reso migliore.
è stata una sensazione da chupa-chups all'albicocca.
non so se rendo l'idea.

e poi è quasi natale.

domenica, dicembre 12, 2004


E così stasera si va a pattinare.

In barba al fatto di avere un esame domani mattina.
E si va a pattinare proprio qui, nel centro della piccola Seattle del piemonte dove hanno montato un altrettanto piccola pista di pattinaggio.
Uno la guarda e pensa "Che taroccata, chi sa chi sono gli scemi che ci pattinano su" e poi mi vede passare insieme ai miei amici.
E' vero, non è il Rockfeller Center, la dimensione della pista è tale che allungando entrambe le braccia si toccano i due bordi estremi contemporaneamente, e gli alberi di natale intorno sono smorti e spidocchiati ma io ho voglia di atmosfera natalizia!
Sapete quelle robe tipo cioccolata calda cameo, guance rosse, White Christmas, la gente coi maglioni con su le renne, le calze appese al camino (diavolo, perchè non ho un camino?), le lucine festose, i pacchetti regalo, i biglietti strappalacrime?... quelle robe lì.
Che a casa mia quest'anno non abbiamo neanche fatto l'albero perchè la franca ha detto che poi "E' una menata smontarlo".
Ma dov'è finito il Natale da ba-ba-ba-ba-bauli?
Ridatemi il rubicondo pancione con la barba e non quel bastardo dei quattro saldi in padella.

sabato, dicembre 11, 2004

>Life Turned Upside Down<
Badly Drawn Boy
Life is turned upside down
But then maybe
it's justBeen put back the right way round
All your dreams realised
There's new fire in your eyes
In despite of its size
You soon realise
That it's alright
Tonight
Feels right
Now there's a cross
That nobody should really have to bear
But then maybe
That's just when life's treating you fair
There are lessons to learn
When you've waited your turn
And things didn't turn out
Quite the way that you dreamt about
But it still feels right
Tonight
Feels right
And it still feels right

giovedì, dicembre 09, 2004

Dieci minuti per dire qualcosina ce li ho.
Giusto dieci, che qui le giornate iniziano sempre più presto man mano che si avvicinano gli esami.
Ieri sera concerto gospel dei Black Harmony, mi hanno lasciato una bella sensazione, considerando che ci sono andata con un umore pessimo, alla fine ero in piedi che cantavo happy days.
Cosa darei per avere una voce così.
Alla billie holiday, alla ella fitzgerald.
Qualcuno me la regali per Natale.
A proposito, appurato che non posso comprare libri usati a tutti e nemmeno libri a tutti, come ho fatto l'anno scorso (sono stata terribilmente cecchi paoni in tutto ciò), si accettano suggerimenti low cost, adatti alle tasche di una studentessa lavoratrice che dopo due mesi di lavoro non ha ancora visto l'ombra di un cent.
Nel frattempo Buon Natale, cose felici a tutti, a presto.

mercoledì, dicembre 08, 2004


"Perchè tu mi senta, le mie parole a volte si assottigliano come orme di gabbiani sulle spiagge. Collana, sonaglio delirante per le tue mani dolci come l'uva.
Come se lontane, guardo le mie parole.
Più che le mie sono tue.
S'arrampicano sulla mia vecchia pena come edere"
.::Pablo Neruda::.

lunedì, dicembre 06, 2004

...ascoltare per credere...

domenica, dicembre 05, 2004

on air -Special needs- Placebo
-These days- Elliott Smith

Sono stanca.
Triste.
Appena mi riesce di mettere via un po' di me, finisco investita dal Resto.
Generalmente non scriverei niente di quanto sto scrivendo qui e ora.
Ma questa sera ho solo un grande e disperato bisogno di urlare.
Solo che poi mi guardo intorno e non so con chi urlare.
Perchè tutti stanno male, tutti mi raccontano di qualcosa che li fa soffrire, di quanto grande sia lo sforzo per sopportare quel peso.
Così finisco per soffocare il mio personale urlo.
Che a dire la verità non si soffoca per niente, resta lì e forma un nodo che si ingrossa piano piano.
Mi piacerebbe avere il privilegio di schiacciare il tasto -pause- e congelare il mondo che mi gira intorno.
Il privilegio di tenere la porta chiusa.
Di trovare un posto dove nascondermi e restarci.
Di non vedere più dello stretto indispensabile.
Di sentire solo il necessario.
Il privilegio di scomparire, diventare invisibile.
Ma sono io ad essere così, a non potere fare fare altrimenti che continuare a nuotare in un mondo che va al contrario, con grosse ali al posto di agili pinne, che non fanno altro che inzupparsi e diventare sempre più pesanti.

E poi alla fine, mi tornerà il buonumore, sono sicura.
Non stasera però.