sabato, giugno 04, 2005

*things you called fate

"Now problems are:
I have no bags to pack, no suitcase waiting in the hall
You have no make-up, no stockings in my drawer
Oh, how did we forget?
How could we forget?"
Chi azzecca la citazione guadagna dieci punti di mia stima personale nei suoi confronti.
Giornata strana oggi, una specie di montagna russa che mi ha elevato fino a una quasi sorta di limbo felice mentre appena sveglia ascoltavo Ani a tutto spiano ballando scordinata con le lenzuola in mano e un mare di dispense sconsolatamente aperte sulla scrivania, e che mi ha poi precipitato nell'abbattimento più sconsiderato passo dopo passo verso l'ennesima crocetta sull'agenda della giornata con i piedi pesanti e gli occhi gonfissimi. Mi sarei anche messa a fare due lacrime non fossi stata in mezzo alla strada circondata da ignari passanti che portavano in giro il loro cane a macchie o semplicemente le loro gambe.
Dovrei bruciare l'agenda forse.
O forse dovrei incappare in una botta di culo di quelle grandi così, tipo che ti svegli la mattina e zac trovi tutto sistemato e non c'è stato bisogno di fare fatica, di lottare, di spendersi, non c'è stato bisogno di fare assolutamente niente solo aprire gli occhi e dire -oh, tutto questo mi ci voleva proprio, è meraviglioso-

6 commenti:

Anonimo ha detto...

dovrebbe essere di sondre lerche (scritto giusto?) tratta da "faces down". titolo non me lo ricordo, ma appena ho tempo guardo sul lacie che mi hai messo curiosità

ps: ovviamente, ben tornata!

quel che sapeva frà ha detto...

più che azzeccato, il vecchio fly non ne sbaglia mai mezza. Bentornato a te web-centauro.

Anonimo ha detto...

Prima parliamo di musica: a me non piace Sondre Lerche!!!! Sono andato pure a sentirlo all'Hiroshima qualche mese fa e: concerto gradevole, lui veramente simpatico e genuino e semplice. Ma la musica non mi piace!! :-P

E poi hai citato Ani, che addirittura ti ci sei svegliata, e allora sono caduto dalla sedia. Ani. Ani.
Ani.
Mio dio, Ani.
Che io se sento che qualcuno ascolta Ani io casco dalla sedia, proprio.
(Cosa ascoltavi?)


Parliamo delle cose importanti. Cioè della musica!!
No, davvero. L'umore montagnarussoso lo conosco bene. più spesso, però, mi succede di svegliarmi la mattina, mettere tropo caffè nel colino della caffettiera e non riuscire ad avvitare il sopra. E allora poi mi cade tutto il caffè nel lavello, e allora quella sarà una giornata di merda, che vuol dire triste, cattiva anche.

E le botte di culo. Io non ci credo, né le sogno, Suz. Sono troppo disilluso.

Babatikidido

quel che sapeva frà ha detto...

-not angry anymore- quando in realtà incazzata lo ero e parecchio, dopo un weekend devastante che se mi dicessero che i sabati e le domeniche sono tutti così li leverei direttamente dal calendario e lavorerei pure quei due giorni lì senza problemi.
Sondre a me piace, mi piace la nota di disimpegno delle sue canzoni che sono un po' come un bicchierone di the freddo da bere all'ombra in una giornata di gran sole, non ti farà passare la sete certo ma male non fa, anzi magari per quei quindici venti secondi ti senti anche meglio.
Se ancora non l'hai fatto ascolta
-Emoh- di Lou Barlow, su cui poi comunque finirò per fare un post perchè è davvero....DAVVERO.
In quanto a disillusione fidati, io ho smesso di credere negli happy ending da quando nella 25^ora edward norton finisce davvero in prigione :-P Continuo a sognarli però. E non so se faccio bene o male.
Abbraccio.

Anonimo ha detto...

Io lo sapevo ovviamente.

Ma ho preferito lasciare vincere gli altri.

Coff coff

Ciaoo Rob

quel che sapeva frà ha detto...

Allora Rob hai diritto al premio lealtà...ti mando giù una scatola dei nostri bicciolani (specialità biscottifera di seattle) però verso settembre perchè sono friabili e hanno la tendenza a liquefarsi con i primi caldi.