Carissimi/e.
venerdì, ottobre 24, 2008
lunedì, aprile 14, 2008
V.
Mi chiamo Valerie.
Mia nonna aveva una fattoria a Totalbrook e mi diceva sempre che "Dio è nella pioggia".
Superai l'esame di terza media ed entrai al liceo femminile. Fu a scuola che incontrai la mia prima ragazza: si chiamava Sara. Furono i suoi polsi… erano bellissimi. Pensavo che ci saremmo amate per sempre.
Andammo a vivere insieme in un appartamentino a Londra. Lei coltivava le Scarlett Carson per me nel vaso sulla finestra e la nostra casa profumava sempre di rose. Furono gli anni più belli della mia vita.
Ma la guerra in America divorò quasi tutto e alla fine arrivò a Londra.
A quel punto, non ci furono più rose per nessuno.
Presero Ruth mentre faceva la spesa. Non ho mai pianto tanto in vita mia. Non passò molto tempo prima che venissero a prendere anche me.
Sembra strano che la mia vita debba finire in un posto così orribile, ma per tre anni ho avuto le rose e non ho chiesto scusa a nessuno.
Morirò qui… tutto di me finirà… tutto… tranne quell'ultimo centimetro… un centimetro… è piccolo, ed è fragile, ma è l'unica cosa al mondo che valga la pena di avere.
Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino…
Valerie"
martedì, febbraio 05, 2008
cose che capitano
Dovevo scrivere qui da almeno due settimane.
Da quando una giapponese mi ha chiesto se poteva fotografarmi la borsa alla stazione.
Perchè momenti fashion di questo genere non capitano tutti i giorni.
E soprattutto come disse lui -queste cose capitano solo a te-.
Riflettiamo sul fatto che potrebbe essere il titolo del prossimo libro di moccia.
Riflettiamo sul fatto che Moccia in Italia sia uno scrittore.
Magari scuotiamo leggermente il capo e guardiamo con malinconia ad un qualunque classico nella nostra libreria.
Chiediamogli scusa.
Quindi ragioniamo sull'interessante coincidenza di eventi che mi porta, ad esempio, ad avere un'influenza bastarda, di quelle che ti fanno venire gli occhi a palla e la testa come un pallone e ti costringono ad un ripasso disperato per l'esame di storia indossando un paio di occhiali da sole come ray charles.
Riflettiamo sul fatto che non basta che io studi filosofia.
Bisogna anche aggiungere una spolverata di sfiga leggera leggera per dare quel tocco in più.
Soffermiamoci sul fatto che berlusconi è di nuovo tra noi.
Sulla sensazione che non se ne sia mai andato, che accompagnandolo gentilmente alla porta ce lo siamo ritrovato di nuovo seduto in salotto a misurarsi le orecchie col righello.
Riflettiamo sul servizio di studio aperto sulla ballerina brasiliana che al carnevale di rio ballava tutta ignuda. Soffermiamoci sul suo popò luccicante e sullo sguardo finto ammiccante dell'annunciatrice a cui tocca annunciare nel telegiornale della sera di quel culo lì.
Riflettiamo sull'indignazione di Ferrara.
Riflettiamo sulla mia indignazione nei confronti dei suoi denti.
Anche se mio padre è dentista non è che io abbia una fissa per i denti.
Però quei denti lì fanno schifo. Sono gialli, sono marci, non puoi farti fare dei primi piani con quei denti- Soldi ne avrà no? E perchè non si fa fare una bella pulizia degli incisivi? Meditiamo.
E infine aiutatemi in questo pensiero complesso che mi toglie il sonno e mi impedisce di sognare la mia vita svedese con bionde trecce morbide e quattro chili in meno spalmati su lunghe gambe da renna.
Alleprossime elezioni sono indecisa se votare per carlo conti, jerry scotti o amadeus.
Chiedo l'aiuto del pubblico.
E mi scuso.
Ho preso gli antibiotici.
sabato, gennaio 19, 2008
Sognando il grande nord
Quando alzo la testa dagli appunti, sono le quattro e mezza, il mondo fuori dalla finestra è rosa e i miei occhi inevitabilmente stanchi e stroppicciati.
C'è una parte di me che uscirebbe volentieri a fare una bella passeggiata, come i vecchi, non una passeggiata con uno scopo preciso, non un tour di vetrine o un percorso dritto verso un obiettivo, ma una semplice e inutile passeggiata per respirare dell'aria, guardare il mondo, cose così.
In realtà ho bisogno di osservare il mondo per continuare a credere che non faccia tutto proprio schifo schifo. Non so come ma in questi giorni di inumanità tutte italiane, mi sento proprio a disagio marcio in questo mondo qui.
-Il segreto non è cambiare il mondo ma fare in modo che il mondo non ci cambi-
-Sì, è vero. Però vuoi mettere poter prendere un aereo e trasferirsi, che so, in norvegia o in quei posti lì, dove sono alti, biondi, belli, ecologici, ascoltano musica indie allegra e divertente, si vestono vintage , fanno i designers ed è sempre Natale tutto l'anno?-
-Se vuoi ci trasferiamo. Secondo me arrivati all'aereoporto ci tingono i capelli biondo platino; poi ndiamo a vivere in una casa che non solo non inquina ma anzi produce ordine e felicità-
-Sì sì. E ci mettono anche i rinforzini alle scarpe così sembriamo più alti. Te le immagini le renne che mugulano all'aurora boreale? Sarebbe bellissimo-
-Allora dai, prendiamo 'sta laurea in fretta e poi facciamo i cervelli in fuga-
venerdì, luglio 13, 2007
Una risata ti salverà la vita
In quel marasma che è youtube uno trova anche queste cose: