domenica, novembre 09, 2008

spiragli

Sono quelli che vedo aprirsi in questi giorni.

Deboli, luminosi, fragilissimi spiragli tra una cascata di pensieri e l'altra.
Dopo essere precipitata a terra ricostruisco piano, con calma, i miei confini, i miei desideri, la mia rabbia.

Domani c'è sciopero dei mezzi e immagino che in molti siano incazzati.
Tranne me. Il pensiero di restare a casa mi riempie tutta di uno strano calore, come la possibilità di qualche ora in più senza correre da una parte all'altra, rimanendo esattamente dove sono.

Andai nei boschi perché desidervao vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insgenarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici; se si fosse rivelata meschina, volevo trarne tutta la genuina meschinità, e mostrarne al mondo la bassezza; se invece fosse apparsa sublime, volevo conoscerla con l’esperienza, e poterne dare un vero ragguaglio nella mia prossima digressione” 
(sì, è sempre Thoreau)

2 commenti:

Gliuppina ha detto...

Se fossi pendolare, troverei mille scuse per stare sempre a casa
:°D
mi riaggiornai or ora su quello che mi ero persa qui. al mio silenzio mediatico si era associato uno sciopero generale della lettura di cui nemmeno mi ero resa conto (per la serie, viva l'egocentrismo)
o.o"

un abbracciuolo

Eliduin ha detto...

oooccche hai fattoooo???
Non mi dire che sei in un periodo dimesso, eh?
No, NO, NO!!!
Ripigliati al primo soffio di vento... tanto la stagione cambia... tra poco luminarie ovunque, caldarroste, un-sacco-di-bene...
dai, su!!!