Il Lunedì sono stanca, mi vesto con i vestiti sbagliati e mi sento fuori posto tutto il giorno, piove e la gente si urta con gli ombrelli, i fogli di giornali imbevuti d'acqua tappezzano gli scalini della metropolitana. La stazione è frettolosa come sempre, carica di un desiderio collettivo di andarsene o di arrivare il più in fretta possibile.
martedì, novembre 04, 2008
semaineprochaine
venerdì, ottobre 24, 2008
Carissimi/e.
lunedì, ottobre 13, 2008
worms
Domani non c’è lezione di istituzioni di ontologia. E’ un corso che mi piace sebbene ci sia di mezzo Heidegger, quello di “non è proprio essere, è più voglia di qualcosa di buono”. Istituzioni è un corso che mi piace perché la scorsa volta si è parlato de La nausea di Sartre e mi è tornata in mente la mia cartellina di tecnica su cui avevo trascritto un pezzo tratto da quel magnifico di libro. La mia prof di matematica mi aveva chiesto se era la storia di uno che non stava tanto bene. La Nausea capite? La mia prof di matematica non era una persona che stimavo molto. Lei nemmeno. Vabbè. Domani quindi salgo a Milano nella tarda mattinata e questo significa che forse riuscirò a sedermi durante il viaggio di andata. Oggi l’ho fatto in piedi fino a Magenta ascoltando Laura Veirs e seduta su un pezzo di freepress su uno scalino fino a Centrale ascoltando i Vampire Weekend, che sono fichissimi. Ho quasi finito Walden, me ne sono tenuta due pagine per stasera, sicchè ho bisogno di pensieri intelligenti per dormire bene. Oggi al ritorno in metropolitana sono caduta nel circolo vizioso dei germi. Ho iniziato a pensare a tutti i germi che avevo in testa, sulle mani, ai germi che correvano sui sedili del treno, su quelli della metro, sul fondo della mia borsa che appoggio ovunque, sul corrimano delle scale all’università. Mi sono sentita come Howard Hughes. Ho ripensato a quando l’anno scorso mi avevano gentilmente offerto alcuni campioni gratuiti di gel amuchina, in grado, a detta loro, di neutralizzare tutti i germi presenti sul palmo della mano in 15 secondi. Cioè roba che potevo passarmi sto fazzolettino sulle mani e operare al torace un altro pendolare in condizioni di assoluto igiene. Ho anche pensato di comprarmelo ma poi avevo solo quattro euro e cinque minuti per trottare verso il treno germinale che mi avrebbe ricondotto a casa tra la nebbia da riso e una pallida luna offuscata anch’essa dai germi. E’ che non mi sento ancora pronta a portarmi dietro la t-shirt da appoggiare ai sedili del treno, mi fa tanto vecchia intollerante delle devianze del mondo. "Pareva che non avesse compagni, nell'universo, e che si divertisse così, da solo; pareva anche che non avesse bisogno d'altra compagnia che il mattino e l'etere con cui giocava. [...] Padrone dell'aria, esso sembrava in relazione con la terra solo per un uovo covato qualche tempo fa nel crepaccio di una roccia scoscesa -o era forse il suo nido primitivo costruito nell'angolo di una nube, tessuto con gli ornamenti dell'arcobaleno e del sole al tramonto, e foderato del molle vapore dell'estate, preso dalla terra. Oggi il suo nido è su qualche nube scoscesa". Walden -Vita nei boschi- pg 392
mercoledì, ottobre 08, 2008
Uomini col borsello
Come si sarà immaginato in questi giorni ero a Milano.