domenica, ottobre 01, 2006

Raining in Seattle














Fine settimana volato in un soffio, domenica sera a casa. Cerco di mascherare nervosismo e angoscia sotto la facciata di una spessa apatia che mi tiene a distanza da cose e persone.
Vorrei un treno che non mi portasse da nessuna parte ma, solo, mi facesse girare qualche tempo, in mezzo a paesaggi familiari o meno, a perdermi in divagazioni cosmiche sul movimento e sulla precarietà e poi mi riportasse a casa un poco più leggera.
E piove per di più. Ha iniziato oggi verso le sette, una pioggia calda leggera e piacevole, da lasciare che imperli il parabrezza prima di cancellarla con un rapido gesto di tergicristalli, domani è lunedì ed è presumibilmente meglio non pensarci.
Consumo un numero spropositato di chewingum che ho deciso di sostituire alle sigarette, almeno per il momento. La realtà è che avrei una gran voglia di spararmi una fumatina notturna, a inseguire i miei piedi in mezzo a Seattle umida e improvvisamente autunnale. Ci sono molti ordini di problemi: sono stanca, manco di favella, non vedo al di là della colazione di domani mattina, mi girano anche un po' le balle. Non ho voglia di parlare, non ho voglia di ascoltare, riesco giusto ad avere qualche scambio di pari frequenza. It's raining in Baltimore ed è meglio così, se a ottobre avesse continuato a fare estate e io stavo di nuovo lavorando ecco, mi sarei leggermente incazzata credo. Navigo, brancolo, mi esaspero. Non ho la certezza assoluta di cosa sarebbe meglio per il mio ego: ritagliarsi razionalmente 24/48 ore in cui riflettere con calma e dolcezza sul da farsi, indossare la t-shirt dell'invisibilità, farmi consigliare da una chiromante, scegliere a caso un foglio tra i mille che affollano la mia cartellina
-masterdavalutareoltrecheunapartedeltuoprossimofuturosonoanchesoldiricordatelo-
Non se ne esce.

It's raining in Baltimore.
I need a phone-call
I need a raincoat

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io opterei per la t-shirt dell'invisibilità... Credo di indossarla ogni mattina prima di entrare al Poli... È utile; fa in modo che la gente vuota di poesia e repleta di fisimatica che c'è qui dentro mi scivoli addosso senza intaccare la mia scorza dura!!! Il problema è che non ricordo la bancarella su cui l'ho comprata o chi me l'abbia regalata altrimenti te lo farei subito sapere... WHY DOES IT ALWAYS RAIN ON ME???? =Þ

quel che sapeva frà ha detto...

Meglio sarebbe una di quelle penne con la gommina con cui cancellarsi per poi riscriversi :-P
Respect for your surviving at the Poli!