Praticamente arriva quell'ora della sera in cui il mondo sembra proprio immobilizzarsi.
Deve essere per via di una certa luce o per l'assenza di rumori.
O forse dipende da me, che a una certa ora all'improvviso mi fermo e mi accorgo del mondo, di cosa significa il mondo, questa specie di scatola che ci contiene come buffe marionette che si agitano su svariati fondali.
Ci sono volte in cui ne scrivo, ci sono volte in cui invece mi limito a osservare e basta, la perfetta immobilità degli oggetti al di là del vetro della mia finestra ha da insegnarmi sempre qualcosa di nuovo.
Cogliere la perfezione di un momento che ha il sapore di un incontro inatteso con una sensazione che si conosce da anni.
Che darle un nome a quella sensazione è un'impresa impossibile, uno lo sa, non ci prova neanche.
mercoledì, luglio 20, 2005
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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