mercoledì, settembre 22, 2004

A me il museo del cinema di Torino è piaciuto per tre motivi.
Numero uno: ero dell’umore giusto per vedere un museo del genere.
Abbastanza di buonumore per sorridere, abbastanza meditativa per cogliere ogni suggestione e permettere alla mente di sognarci intorno.
Numero due: è stato come ritrovare un po’ di quello stupore che da bambina avevo per le cose di cui non comprendevo il meccanismo e che pertanto mi sembravano magiche.
Leve, lenti, pulsanti da tirare, osservare, premere. Buffi balletti di omini che si scambiano la testa, uomini che rotolano sopra enormi palloni, ballerine che ruotano la gonna cangiante, vecchi film, cartoni animati, luci, suoni, parole.
Numero tre: per questa frase scritta sopra a una parete. E’ di Victor Hugo.
“Quello che si registra dell’essere amato è solo un negativo, lo si sviluppa più tardi quando si ha di nuovo a disposizione quella camera oscura interiore il cui accesso è vietato fintantoché si è in mezzo alla gente”.
Se vi capita andateci al museo del cinema di Torino.
Fanno anche lo sconto studenti.
[Elvis Presley –I can’t help falling in love with you]

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Victor Hugo...ho amato tutti i suoi film.

Albs

Anonimo ha detto...

Ho amato il museo del cinema (che ho visitato lo scorso dicembre). Per non parlare dei divanetti tigrati e del letto a forma di cuore.
Una delle cose che mi è piu' rimasta impressa è stata la camera coi water!!ghghgh. Akih