giovedì, marzo 02, 2006

*The Good That Won't Come Out


Ieri ho angustiato un po' tutti. Se faccio l'elenco non finiamo più, quindi grazie a chi si è pazientemente sorbito la mia rubrica live pare&pere.
Oggi dopo essere riuscita nella delicata impresa di ottenere il the della giusta colazione di arancione /yu-hu!) ho riflettuto quel tanto che è bastato a sentirmi meglio.
Alla fine vivere in un contesto come il mio ha i suoi aspetti divertenti, quell'insospettabile capacità di adattare la realtà dei fatti a una versione che possa essere accettata dagli altri. Quell'abilità nell'arrangiarsi comunque, nello stringere i denti talmente forte da correre il rischio di staccarsi la mascella.
La mia famiglia è in qualche modo un laboratorio politico. Roba che il Congresso in America a confronto è il club di Topolino.
Un delicato sistema di complicati equilibri da mantenere in piedi, un insieme di inspiegabili diplomazie e improvvise durezze da parte delle alte sfere.
Mica da ieri che faccio l'equilibrista tra un estremo e l'altro. Tra la volontà di non piantare troppi casini e quella di essere young and dumb.
Cosa di cui a volte mi dimentico crogiolandomi nell'attesa di guadagnare una maggiore indipendenza; ma, correggetemi se sbaglio, io sono giovane adesso e non so fino a quando potrò dire di esserlo anche domani.
Quindi se vado a Torino venerdì a fare quella in mezzo a una festa in mezzo alla gente in mezzo alla notte, non c'è niente di male.
Vado a recuperare il mio contatto con la realtà.
Vado a confondermi in mezzo a quella folla di giovani davvero o presunti tali.
Sperando di non avere perso quel coefficiente minimo di socialità che mi impedirà di fare la cozza da arredamento per l'intera serata.

p.s. la primavera inizia con il primo marzo, almeno nel mio calendario.
la primavera inizia con i Rilo Kiley, almeno nel mio stereo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La tua famiglia è come il congresso? Attenta, potrebbero capitare nani pelati tra capo e collo!
Scusa, se sdrammatizzo ma abbiamo superato un altro inverno, ancora vivi. Buona festa!
Sergio

quel che sapeva frà ha detto...

nani pelati dal dubbio inglese...avevo un compagno alle superiori che lo parlava così e non prendeva mai più di 4. eh sì, l'inverno è passato e siamo ancora vivi. Questo è già un buon motivo di festa!

Anonimo ha detto...

ieri a torino in mezzo alla gente in mezzo alla notte c'ero anch'io. Magari tu eri la tipa che ballava vicino a me mentre facevo tappezzeria.

ciao
mik

Anonimo ha detto...

Non male i Rilo Kiley!
Sergio