mercoledì, marzo 22, 2006

C'è un parco dietro alla stazione e questo parco ha una magia.
Sembrerò pazza se vi dico che nei pomeriggi di primavera come oggi, se è quasi il tramonto e ci si sceglie una panchina al sole da cui sbirciare gli alberi che diventano silhouettes, il parco diventa un luogo senza suoni esterni, soltanto uccelli che cantano e la ruota di una bimba in bicicletta che pizzica il selciato e mi sorride.
Sopra l'erba sono cresciuti fili di ragnatela che brillano e oscillano al vento che è poco, non dà fastidio, porta al naso un buon profumo di terra; alcuni degli alberi più belli della città in questo parco, che da piccola alle elementari ci portavano ad abbracciarli per vedere quant'erano grandi. Sono alberi anziani che dall'alto delle loro cime hanno visto passare tutti i treni della stazione con rami lunghissimi che si intrecciano e giocano a fare cornici di cielo e di nuvole, si sfiorano senza toccarsi.
Tu dormi con la testa appoggiata alle mie ginocchia e la pelle pallida dell'inverno che ha preso il treno l'altro ieri.
Io non so chiedere altro e quasi mi aspetterei di rimanere qui per sempre, quasi lo potrei desiderare.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Pensa che guardare e fotografare quel parco dal balcone del Poli mentre un enorme arancia piena si piega verso l'orizzonte è una delle poche cose che mi dà soddisfazioni quando sono dentro la sQuola in periodo d'esami... È proprio come cantano i Queen quel parco: IT'S A KIND OF MAGIC!!!

quel che sapeva frà ha detto...

bella l'enorme arancia piena, piace anche a me. poi queste foto un giorno le voglio vedere eh, mi raccomando (non aspettiamo una cena di classe che tanto non vengo :-P )

Anonimo ha detto...

Va bene ci tengo a un giudizio estetico da parte tua... E senza aspettare una cena di classe!
Facciamo una cena a tema fotografico per pochi intimi NO=Þ??

quel che sapeva frà ha detto...

sarebbe fico. bisogna darsi un tema però, coinvolgere un po' di persone serie-chevalgono-serie e si può fare eccome.

Anonimo ha detto...

Splendido, Fra'.

E quello che mi hai scritto mi ha commosso, perché sono felice per te. Profondamente. Ma ti scriverò qualcosa con più calma, non temere...

Lucio