Non sono più capace di esagerare.
Domenica mattina, sveglia alle dieci, quel leggero fastidioso malditesta da bicchiere di troppo che mi batte nelle tempie ritmico, bum-bum-bum.
Una passeggiata in mezzo alla città allagata dalla neve nera, una dose di caffè di quelle massicce, John Lennon canta sguaiatamente Stand by me.
E niente, la testa continua a pulsare con regolarità, bum-bum-bum.
Non sono più capace di esagerare.
L’unica ragazza della mia età ad avere sempre un disperato bisogno di una siesta post-pranzo da consumare rigorosamente collassata sul divano.
Mi ci vorrebbe una sigaretta ecco, ma diamine si era detto di smettere, si era detto.
Ieri serata al circolo arci di V.C. , musica, sedie in bilico su scale in bilico con bottiglie in bilico, chiacchiere a raffica, birra-cubalibre-birra-birra, i miei ingombranti stivaloni di pelo nero molto anni ’60 ma anche molto muppets, volti noti e meno noti.
Un cartello appeso alla parete annuncia per domenica l'ennesimo poetry-slam cui io non ho mai preso parte attiva/passivamente.
Mi domando se mi piacerebbe e poi mi rispondo che no, dalla umida sera in cui ho avuto il privilegio di vedere Lorenzo Ferlinghetti, nella sua persona di vecchio con la maglia righe, io non scrivo più poesie, perché troppo concentrata a venerare la Poesia, jack, neal, allen, gregory, peter, diane e non posso più scrivere niente, non posso che considerare con tenerezza tutti i miei giochi linguistici adolescenti e tenerli in un cassetto, con tenerezza.
domenica, gennaio 29, 2006
*lady sleep
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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1 commenti:
Perche non:)
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