venerdì, gennaio 13, 2006

Voglio essere come Peggy Guggenheim


E va bene. In questi giorni in cui non sto facendo niente qualcosa faccio.
Leggo.
Leggo un mucchio e come si deve, senza divorare le parole, soppesandole, bevendole con calma una per una. Finito Vargas Llosa potevo portare a termine la lettura dell'autobiografia di Lou Salomé ma mi è capitato per le mani questo libro, che è un regalo di Natale, e io che avevo già letto "Ogni cosa è illuminata" (senza alla fine capirci quel granchè) ho pensato -proviamo-.
Mi piace tanto "Molto forte, incredibilmente vicino" , e se continuo di questo passo, beh, potrei quasi finire per adorarlo un pochino questo libro, per espressioni come "sentirsi le scarpe pesanti" (che poi è la traduzione italiana dell'inglese "sentirsi il cuore nelle scarpe"), per la storia di questo bambino eccentrico e malinconico, per l'incredibile leggerezza con cui questo maledetto giovane autore (perchè cavolo avrà la mia età e guarda cosa è già riuscito a fare nella vita) ha una capacità davvero straordinaria di dipingere sensazioni e sentimenti con colori ad acquerello, senza mai eccedere di un tono, senza esagerare.
Sono anche andata a sentire un concerto dell'Orchestra Rai che faceva Beethoven, avevo dei brividi alti così.
Prometto che a breve mi impegnerò in qualcosa di serio.
Tipo fare la cameriera, entrare in un call center, ingrigirmi a un corso di taglio e cucito.
Ma va'!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mmmmh mi sembrano tutte attività nobili e meritorie ma se posso darti un consiglio io sto cercando qualcuno in questo 2006 per:
1) Creare un ecosistema in una scatola di cartone;
2) Aprire una società di catering per i pic-nic familiari;
3) Organizzare nei minimi dettagli un viaggio che non farò mai;
4) Costruire una baita con i bastoncini dei gelati e provare ad ottenere l'abitabilità dal mio comune;
5) Creare un ristorante abusivo in cui il cliente per pagare debba consigliarmi almeno 10 libri o 10 dischi davvero impagabili;
6) Organizzare una festa di compleanno a sorpresa a tutti i miei amici rigorosamente in una data sbagliata;
7) Inscenare la mia morte per capire quali sono le persone che davvero mi vogliono bene (anche se scoperto lo scherzo poi non me ne vorranno più);
8) Costruire un palco sul mio balcone ed esibirmi tipo rockstar per i miei vicini;
9) Telefonare ad un amico o parente che non sento da almeno un anno e dirgli che nonostante tutto gli voglio bene;
10) Spalmarmi sul corpo una bistecca grigliata per dimostrare che non esistono gli odori buoni tout-court...
Che dici mi dai una mano...???
P.S. Vorrei farti un complimento che non sia banale per quello che scrivi -tipo il tuo uso degli accenti denota pienezza di idee e maturità di carattere- ma sono sicuro che non ci riuscirò...
Sorry

Anonimo ha detto...

bella l'orchestra rai che suona beethoven, ma io continuo a preferire lui dal vivo.

quel che sapeva frà ha detto...

1) basta usare la scatola dei mie vecchi doposci
2)sì e propongo di fornire anche ai partecipanti quelli splendidi zainetti con dentro tutto (bicchieri, posate, tovaglioli), li adoro
3)già fatto più volte, adoro i viaggi mentali :-P
4)impresa intrigante, riecheggia un po' Hansel e Gretel
5)finiresti per avere clientela selezionatissima
6)un buon non-compleanno
7)è un sogno che tempo fa mi capitava di fare spesso ma era davvero tristissimo
8)io mi accontento delle quattro mura domestiche ove dispiegare la mia voce senza pudore alcuno
9)dovrei farlo, oh, quanto dovrei farlo
10)io voto la creazione di un' eau di cavolfiore fritto, mi piace da morire

..e p.s. Grazie per il complimento, a me di solito non riesce bene nè farli nè accettarli senza sentirmi un po' fuori luogo :-)

quel che sapeva frà ha detto...

io, a dire il vero, mentre ascoltavo l'orchestra mi immaginavo proprio lui dal vivo e come diavolo facesse ad avere nella testa tutti quei suoni e a combinarli insieme nel modo più meraviglioso possibile...