Il "Grande Freddo" è un bellissimo film, che ho scoperto quand'ero già grandicella e la cui visione mi aveva lasciato una profonda e insanabile malinconia nell'anima.
Già, perchè io amici così non ne avrei mai avuti.
I miei legami amicali dalla terza media in poi sono sempre stati faccenda complessa, dolorosa e spesse volte distruttiva: ho collezionato gelosie, invidie e abbandoni, e alla fine mi sono convinta che io e l'amicizia eravamo due mondi distanti costretti a guardarci di lontano e farci, di tanto in tanto, un timido cenno di saluto.
Ieri sera invece, con il brasato che mi usciva dagli occhi e dalle orecchie e quella dolce stanchezza di ricette preparate all'ultimo momento ho pensato che sono abbastanza.
Le persone a cui voglio bene.
Anche se lontane, anche se non ci si vede in continuazione o non si vive di simbiosi telefonica, loro sono là, a loro modo, nel mondo.
Sono persone a cui penso durante la giornata, sperando che ce la stiano mettendo tutta, sperando che le cose si mettano al meglio per loro, convinta che lo meritino, e che meritino molto altro.
Augurandomi che il nuovo anno ci conceda qualche minuto ancora da trascorrere tra una risata e un aneddoto, un bicchiere di prosecco e un caffè.
E di contro alle parole di Gordie Lachance sull'impossibilità di avere ancora amici come quelli che si hanno a dodici anni (Gesù, e chi li ha?) combattere insieme, per altri 365 giorni, il grande freddo là fuori.
domenica, dicembre 23, 2007
Il Grande Freddo - The Big Chill
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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2 commenti:
i legami amicali sono la cosa più intricata e complessa della mia esistenza. ma, nonostante tutto, sono il motivo per cui mi alzo al mattino o mi butto nella mandria dei consumisti il 24 dicembre. grazie per questo post, buon Natale! :)
Concordo al 100% sulle complessità dell'amicizia. E infatti sto già tremando al pensiero di alcune telefonate di auguri che farò nei giorni prossimi, sapendo già che saranno spiacevoli, ipocrite, noiose e fredde. Spero di essere smentito. Ma sarà inevitabile il classico "amico" che al telefono ti dice "che fine hai fatto?" invece di "ciao, che piacere sentirti!"... :-(
E al tempo stesso, confido nella innata capacità dell'essere umano di tirar fuori il meglio di sé.
Grazie per il post e buon anno! :-)
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