lunedì, aprile 02, 2007

experimenta


Mancano due giorni alle vacanze di Pasqua e io credo di non averle mai desiderate tanto nemmeno quando a scuola ci andavo dalla parte dei banchi.
Al contrario dalla parte dei banchi è tutta una progressiva climax di eccitazione: la primavera è alle porte, l'ormone è in palla e il traffico di diari, dediche, bigliettini, sguardi ammiccanti è fiorente. Marcello tvtb, Riccardo sei mitiko!, Paolo di IIIc sei bellissimo. E i compiti chi li fa più?


Gli unici che paiono esserne esenti sono i gremlins di prima, ancora impegnati con dediche che non vanno più in là del solito Andrea = fennel + paletta + guano.
Il fattore primaverile ha però aumentato il loro tasso di iperattività a livelli considerevoli
(ritalin! ritalin!). Per tanto, in un giorno di pioggia di qualche tempo fa, quando alle cozze c'ero già arrivata da un pezzo, decido di giocarmi l'ultima carta a disposizione e la lezione successiva annuncio ai gremlins l'iniziativa di un laboratorio di geografia.
Alla parola laboratorio tutti coloro che stavano lanciando aerei di carta, pennarelli, astucci e schiaffoni si arrestano per un attimo e decidono che magari stavolta si potrebbe anche ascoltare quello che dico.

Ci armiamo di pennarelloni, cartelloni, matite, biro e iniziamo a descrivere quali saranno le fasi del nostro lavoro. Io detto ogni concetto con fare molto solenne, sentendomi la Margherita Hack di Disney Channel. Sono a tutt'oggi convinta che il valore didattico dell'attività sia vago e confuso ma " abbiamo appena fatto biomi, climi ed ecosistemi e adesso ci dedicheremo alla germinazione dei semi in acqua per valutare quali sono i fattori che incidono sulla crescita della cosidetta flora".
Questa sarà la mia arringa difensiva quando nel prossimo consiglio di classe mi verrà chiesta motivazione del puzzo di cloaca persistente nella classe incriminata.
Ma per il momento tutto è bene quel che finisce bene.


I bambini hanno preso questa faccenda dei fagioli molto più sul serio di quanto potessi immaginare. Naturalmente il vero scopo del laboratorio è diventato quello di fare germogliare più piantine degli altri gruppi per poterli poi sfottere apertamente.
La divisione in gruppi è avvenuta senza spargimenti di sangue e così la ricerca di un nome che distinguesse i vari lavori:
"Gli Scorpions" (omaggio a Winds of Change?), "Gli House" (omaggio a disco radio che qui nella bassa imperversa), "Gli H2o" (chiaramente secchioni, gli unici che hanno cercato un'attinenza scientifica) e "i Cristina" (omaggio all'unico cervello pensante del gruppo).

Il momento della semina è stato spassosissimo. Ho visto bambini barattare un seme di mais con compiti di francese, inglese, italiano o con la merenda del prossimo intervallo. Tutti volevano partire a pari condizioni e la compravendita era vivacissima. Poi dopo aver deposto i semi nell'ovatta (in cui bambini soddisfatti puciavano con estremo godimenti le dita perchè le cose un po' schifose a quell'età piacciono sempre) è suonata la campanella. A intervallo finito un bambino preoccupato mi ha inseguito in corridoio per dirmi che "Prof non è ancora cresciuto niente!".
E lì ho capito che magari stavolta ci avevo azzeccato.

L'esperimento prosegue ora da un paio di settimane e sta diventando più che altro un esperimento psico-sociale su quali folli dinamiche si innestino nella mente dei gremlins a contatto con un'attività che interessa loro seriamente.
Ci sono bambini che approfittano di ogni cambio dell'ora per andare a cambiare l'acqua nelle immonde vaschette. Altri si sono incaricati di ruotare le suddette a seconda della posizione del sole durante la giornata. Agli insegnanti è stato solennemente impedito di modificare qualunque condizione dell'ecosistema classe: le finestre possono essere aperte solo di quindici gradi, le veneziane devono restare abbassate e la puzza di palude annusata fin nel profondo delle viscere. Niente deve compromettere lo svilupparsi delle microscopiche piantine.


E la tenerezza che provo a vederli preoccupati dell'avvicendarsi delle vacanze pasquali perchè "prof, le possiamo portare a casa vero? se no chi gli dà da bere?" è grande.
La felicità è un cucciolo caldo.
O una vaschetta nauseabonda con dei semini dentro che stanno crescendo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

a leggere il tuo post mi è venuto in mente un libro imprescindibile!!! Conosci Anne Fine? Il libro si chiama Bambini di farina, ed è l'esperimento di un insegnante per cercare di responsabilizzare una classe scoppiatissima: affida a ciascun bambino un sacco di farina con la missione di accudirlo come un neonato stando attenti che non corra pericoli, non si sporchi, non perda peso ecc. E' divertentetissimo, arguto e geniale! Consiglio a te vivissimamente!

quel che sapeva frà ha detto...

prendo appunti e cerco sicuramente. comunque anche la mia era una classe scoppiatissima, senza limiti e freni inibitori: però ai semini ci tengono tutti.

Enzo ha detto...

Brava, brava la Fra'! :-) Attenta al consiglio di classe, che la Rottermaier è capace di accusarti di star coltivando la maria in classe! ;-)
E poi: sei sicura che "gli House" si siano ispirati per il nome del gruppo alla musica, e non al Dr. House del telefilm?
Un abbraccio (seguirà mail...)

Anonimo ha detto...

pure H2o è sospetto musicalmente parlando, anche perchè alle 5 ci danno il "cammino di gigi d'agostino"...