lunedì, aprile 16, 2007

simpathy for the devil


Rieccomi.

In realtà la scuola è ricominciata da un paio di giorni ma l'impressione è che le vacanze pasquali siano accadute almeno un miliardo di anni fa.

Il lunedì è da sempre per tutti una pessima giornata.
Ma per chi fa la suppl come me lo è di più.

Ho trascorso il weekend in preda ad atroci dolori ai quadricipiti femorali (maledicendo me stessa per avere ceduto alla tentazione di pompare quel che restava dei miei muscoli di giovane adolescente pallavolista e panchinara). Così mentre la domenica pomeriggio ciondolavo per la fiera cittadina come Joffrey de Peyrac, suggendo avida molteplici granite al limone, i gremlins spendevano il loro tempo libero al parchetto a fumare le sigarette del papà, della mamma e della nonna, a ribaltarsi con le minimoto, a picchiarsi mentre andavano all'oratorio, a picchiarsi all'oratorio, a picchiarsi mentre tornavano dall'oratorio, a sputarsi al campetto da calcio. Pare che i loro genitori avessero ben altro da fare, dal momento che la cronaca locale narra di ennesimo bar incendiato.
Mah.
Lunedì vuol dire ultima ora in prima, dove dovrei fare storia ma un esorcismo sarebbe sicuramente più appropriato ed efficace. Cerco invano di spiegare cosa significa eresia e incappo nel terribili errore di dettare a voce alta la definizione di movimenti eretici. Siamo in primavera che diamine, non posso permettermi scivoloni di questo tipo.

"Come prof? Movimenti erotici?"

Segue una mezz'ora di risatine, gomitate, lanci di astuccio, fuochi artificiali di penne bic e bianchetti magistralmente diretti dai facinorosi Bud e Cicciobello. Vengono spediti negli angoli della classe con le sedie rivolte al muro. Per un attimo mi sento un po' Rott ma quando ce vò ce vò. L'attenzione della folla fuori controllo viene recuperata solo attraverso la solita descrizione pulp-trash dei metodi di tortura del Tribunale dell'Inquisizione.

Bud prosegue imperterrito nei suoi atti terroristici nei confronti dei compagni e viene dirottato con tanto di sedia appena fuori dalla porta della classe, sotto la mia stretta sorveglianza oculare.
"Poichè non riesci a concentrarti su nessun argomento, non studi, non partecipi, il tuo obiettivo formativo sarà riuscire a stare seduto sulla sedia per più di due minuti".
"Ma posso almeno prendere l'orologio per giocare prof?"
"No".
L'atmosfera è torrida. I gremlins rumoreggiano ma non mi do per vinta e continuo con ostinazione la dettatura degli appunti di storia.

"Allora per i Catari esistevano due entità, un Dio buono e un Dio cattivo che aveva lo stesso potere del Dio buono. Chi è che nella religione cristiana si oppone a Dio?"
Momento di silenzio, nessuno sa la risposta ed è Bud a togliere la scolaresca di impiccio facendo capolino con la testa dalla porta ed esclamando soddisfatto "Mio cugino".
Appurata la sua stretta parentela con Satana (che spiega molte, moltissime cose) arriva finalmente il momento di distribuire le verifiche di geografia.
Prince seduto di fianco a me alla cattedra incita con insistenza L'Eletto dell'ultima fila a lanciargli una penna blu.
L'Eletto rappresenta la mia speranza in una società futura con una piccola resistenza di uomini educati e sapiens: studia sempre tutto quello che spiego, fa domande intelligenti, scrive benissimo e con un ordine commovente, non è lecchino e cela ai suoi compagni la sua vera natura mascherandola con una timidezza apparente.
Ogni tanto si picchia con loro nell'intervallo, ma sempre mantenendo un certo stile. Se gli altri sono wrestlers, lui è un lottatore greco-romano.
Prince sventola le braccia "Dai dai lancia qua!".
Il mio sguardo pietoso verso l'Eletto è del tipo "ti prego almeno tu continua a essere la mia speranza". Dopo un attimo di indecisione, si alza e viene alla cattedra a consegnare la biro a Prince che commenta, un po' schifato, "Beh potevi lanciarla però".
Ed è allora che fissando l'alunno M. negli occhi gli dico "In verità, in verità ti dico tu un giorno sarai con me in paradiso".
E se proprio devo finire all'inferno che almeno non mi si metta nello stesso girone del cugino di Bud: già immagino con orrore un'insopportabile eternità di astucci e bottiglie del gatorade che roteano vorticose sulla mia testa.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

beh però la battuta mio cugino se pronunciata miocugggino è una gran battuta, bisogna dargli merito.

quel che sapeva frà ha detto...

Ha detto esattamente così "miocugggino". Io sul momento avrei voluto decapitarlo ma poi una volta di ritorno mi sono fatta una grassissima risata. Questo lavoro mi ucciderà.