Ok Computer è stato e sempre sarà un album dalla bellezza disarmante.
Disarmante.
Se prima di metterti in ascolto avevi qualche arma di difesa contro un certo genere di considerazioni e pensieri, Ok Computer la polverizzerà dopo pochi istanti.
Ti apre gli occhi sul meraviglioso mondo di reazioni chimiche e connessioni magiche tra un evento insignificante e uno significante.
Discorsi che si avverano negli anni e quel generale senso di turbinio intorno al cranio, la sensazione di essere aperti di soli sessanta gradi su una realtà troppo ampia, che ne fa almeno 360. Devo fare benzina. Domani. Adesso su Let Down proprio non mi è possibile.
Naturalmente No Surprises la salto. La skippo con un rapido movimento di indice destro su lato del volante. Sarebbe da pazzi ascoltarla ora. Ho quattro ore di bambini da affrontare. Bambini che scrivono "riproduzione itica" invece di "produzione ittica" e mi chiedono "chi è stato il primo uomo a rubare?".
Sarò un po' in down? Eh.eh. Coff. Coff. Uhm.
Credo di sì. E anche se faccio di tutto per uscirne, finisce che poi scelgo consapevolmente di ascoltare Ok Computer che è sì un album dalla bellezza disarmante ma è anche una specie di bomba malinconica che ti esplode addosso.
Di certo non è qualcosa che ti lascia un sorriso stampato sulla faccia. Semmai storto. Semmai.
Rivoglio indietro i miei cinque anni.
Avevo le pantofole blu con l'elastico dietro. Correvo dappertutto.
Me ne fregavo di quello che sarebbe successo e quello forse era il migliore dei modi possibili di avere quell'età.
Adesso semplicemente avrei bisogno che qualcuno mi spiegasse come si fa.
Ad avere anni ventitrè e poi a marzo ad avere anni ventiquattro.
A leggere su un compito di grammatica che le facce bimbe che ti stanno di fronte sono nate nel 1994. E pensare che in fondo, è tutta colpa di Max Pezzali.
Che se Ok Computer è stato e sempre sarà l'album dalla bellezza disarmante che più ti corrisponde, la generazione di Max Pezzali avrà sicuramente qualche grana in meno.
lunedì, febbraio 12, 2007
Assiomi (?)
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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2 commenti:
Alcuni manoscritti insinuano che il primo uomo ad aver commesso abigeato sia stato Noè. Poi vabbè noi tonni ci siamo bevuti la cazzata del diluvio universale...
Noè. Sì, avevo sentito anch'io la storia di quando aveva cercato di taccheggiare un guinzaglio per la sua coppia di chiwawa al miao bao cip.
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