lunedì, febbraio 12, 2007

through the carrefour

Il mio cervello è in stand-by e scrivo cose impubblicabili.
Fuori piove, i camion inzaccherano il mio parabrezza.
Mi sento incredibilmente fighetta alla guida della mia pluriel. I ragazzini della seconda continuano a chiedermi se in primavera la parcheggerò scoperchiata. Audrey de noartri.
Il fatto che conoscano già la mia targa a memoria mi convince a mantenere un profilo di suppl severa ma simpatica e giovane. Della serie se anche ti dò insufficiente è per il tuo bene e te lo farò presto recuperare orsù dunque non rigare la mia macchina fanciullo.
Dalla busta sbatticd (nel senso che tutti i cd che trovo in giro per casa vengono sbattuti lì dentro senza nessun ordine) riesumo una traccia degli Spandau Ballet. Per un attimo mi sento la protagonista di un telefilm anni ottanta che guida verso casa nella pioggia e forse alla prossima frazione persa nella nebbia verrà sorpassata da un Iveco guidato da Starsky e Hutch.
In lontananza vedo lampeggiare le prime luci del Carrefour e dell' Euronics.

He tought me what to say in school
I learned off by heart
But now thats torn in two
And now I know what theyre saying
In the music of the parade
We made our love on wasteland
And through the barricades
che poi il senso di 'sto testo mica l'ho capito mai

4 commenti:

Eliduin ha detto...

Quando hai il cervello in stand-by scrivi robe da urlo... Mi piace un casino l'Audrey de noartri...
Dai ragazza, tira avanti.... ma fermati prima delle vetrate del Carrefour!!!
BACIONI!

Anonimo ha detto...

a me il carrefour riesuma angosce primitive...
ciao! bellissimo il copione, issimissimo, lascia dentro sensazioni, anche insolite e profonde. brava dal corazon. sono felice che i miei uccelletti abbiano decorato le tue parole.

Anonimo ha detto...

oh io una volta ho visto Bo e Luke che andavano all'IKEA. In 126.

quel che sapeva frà ha detto...

Poco ma sicuro stavano andando a rifornirsi di matite.