venerdì, settembre 30, 2005

*just give me time


E' successo.
E' successo che abbia letto degli Okkervill River sul blog del neo-parigino (detto così sembra il nome di un cocktal di tendenza, Lucio abbi pazienza) ed è successo che stia scrivendo l'ennesimo post musicale quando mi ero ripromessa di non farlo per qualche tempo, interrogandomi sul carico di spocchia che possano trasmettere le mie parole quando in realtà si tratta di giovanilistico entusiamo per quotidiane scoperte sonore.
Ed è successo che me ne sono proprio innamorata di questi strampalati figuri autunnali in posa davanti a una parete con delle teste di alce appese al soffitto.
Sono persone con cui andresti volentieri a fare un picnic vicino a una bosco, seduti su una tappeto di foglie rosse e gialle, con una chitarra e qualche lattina di birra a parlare di poesia, di vita, o semplicemente ad ascoltare con gli occhi chiusi il rumore di nodi nella pancia che si sciolgono.
E' successo che non possa più fare a meno di ascoltarli, e che sia un bene, un vero toccasana per guadagnare ampie boccate di ossigeno tra uno schema annotato in fretta su un taccuino e mezz'ora di fumi cerebrali su un saggio di filosofia teoretica.
Oh.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

certo che sono proprio brutti!

Anonimo ha detto...

Onorato, e non esagero, di essere citato in questo post. Quanto mi piacerebbe, Suz, condividere un concerto con te, un concerto di gente come gli Okkervil, o i Decemberists (fine novembre qui), o i Magic Numbers, o gli Eels (10 ottobre), o Syd Matters e Laura Veirs (5 ottobre, insieme), o i Sonic Youth (26 e 27 ottobre), o Architecture in Helsinki... Posso andare avanti?

E' un sogno di quelli che rimangono nel cassetto, irrealizzati, ma la cui irrealizzaione ha il medesimo odore della sciarpa di Will nella foto, che è la stessa che aveva ieri sera.
Just give me time...