E siamo al diciotto di settembre, la pancia piena di polpette agli spinaci, quel desiderio di una grosso grasso bicchiere di coca-cola che non potrà essere soddisfatto prima di domani, all'ora di apertura dei supermercati. Stasera in auto, un paesaggio da accostare immediatamente e restare lì a sentirsi stupidi e insignificanti esserini in un mondo assolutamente al di là della nostre capacità di comprensione. Se mai qualcuno tra voi, un pazzo suppongo, dovesse nutrire desiderio o necessità di transitare nei dintorni della Seattle del Piemonte, settembre è il mese giusto per portare a termine questo avventuroso proposito. Perchè prima che brucino tutto, ci sono le risaie giallo oro che sembrano uscite da un quadro di van gogh e anche in giornate bruttine come oggi, con il cielo grigio scuro e le nuvole basse che sezionano le montagne all'orizzonte, sono uno spettacolo credetemi. Non è mare, non è montagna, sono solo risaie. Però sono bellissime.
A parte questo.
Temo che dovrò ricominciare a impegnarmi nella stesura della tesina per il momento accantonata in attesa di un responso da parte del mio docente (responso che temo non arriverà a breve), occorre che io mi rimetta nuovamente di buzzo buono a studiare come si deve.
Forse domani mattina andrò in biblioteca. E' tanto che non metto piede in questo luogo pieno di luci al neon in cui il ricordo di forni a microonde e asciugacapelli di ultima generazione aleggia ancora nell'aria (era un magazzino di elettrodomestici in precedenza).
Chissà quali incontri, chissà quanti incontri.
Spero pochi, se no finisce che passo più tempo seduta fuori sui gradini a sfumazzareche dentro a farmi la lampada con la fotocopiatrice.
domenica, settembre 18, 2005
*sunset soon forgotten
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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1 commenti:
domani faccio un salto dalle tue parti.capirai che sto arrivando dalle note di "construcao" di chico buarque, che metterò a tutto volume nella panda verde oro.
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