mercoledì, settembre 03, 2008

Comeback cupcakes (le tortine del ritorno)

Mercoledì pomeriggio.
Il tempo si mette al brutto e il mio raffreddore da ritorno spara le ultime cartucce privandomi dell'udito e dell'olfatto. 
Le fotocopie per l'esame anziché diminuire paiono moltiplicarsi. 
Forse è questione di prospettive e di suggestioni personali, ieri mentre mi trascinavo a casa con un paio di pizze da asporto mi è sembrato di sentire rumo
re di gabbiani nel cielo.
Sono qui ma non sono qui, sono qui ma vorrei essere altrove. 
Non tanto per l'essere in vacanza in sé, quanto per l'essere altr-ove, in un dove diverso da questa Seattle ripopolatasi improvvisamente di ragazze in hotpants e uomini lampadati. 
Vorrei un pianeta piccolo fatto su misura.
E così, come tutte le volte in cui mi sento piena di nodi che si attorcigliano come i serpenti sotto i piedi di Indiana Jones mi metto ai fornelli.
Zitta zitta, con i miei appunti, le mie ciotole, la mia pesa scassata e Giulio che infila le zampe nello zucchero a velo.
Misuro, mescolo, centrifugo, cuocio. 
Fuori si scatena un temporale violentissimo.
Ma io sono nel mio piccolo pianeta fatto di vaniglia e pirottini e zucchero a velo. 
Alla fine del mio operato ho prodotto dei cupcakes alla vaniglia con glassa al limone, altresì ribattezzati "le tortine del ritorno" perché spero di guarire dalla sindrome del ritorno, perché il cibo è qualcosa che dà sempre soddisfazione e perché a volte per sentirsi a casa, non è importante essere in un posto piuttosto che in un altro, ma scendere a patti con noi stessi.
E non c'è niente di meglio per corrompere la propria volontà che un dolcetto esageratamente ipercalorico.

P.s. Grazie a Enzo per la cartolina piena di pecore pelose....subito piazzata sul muro di fronte la scrivania.

12 commenti:

rompina ha detto...

mostra. e non dico altro.

PS: sono tornataaaaa! ;o)

Gliuppina ha detto...

accipigna! io per lo stesso motivo nel uichend ho fatto i cookies. Che un giorno troppo sale (!? ma si può?) un giorno troppo burro, sono venuti così così, ma meglio di niente. Sono comunque terapeutici.
Sorrido all'idea delle impronte-zuccherose ;D

quel che sapeva frà ha detto...

Ciao rompì! Ben-tornata!

Gliuppis: l'avventura cookies ancora mi attende...in molti mi hanno testimoniato l'impossibilità di trovare la ricetta perfetta ma prometto di provarci, tanto l'autunno è tempo di raffreddamenti e accendere il forno scalda il cuor! Bacio

Anonimo ha detto...

Ecco brava, si.
Adesso posti la ricetta, però ;D

quel che sapeva frà ha detto...

Eccola:
1 gatto bianco e rosso vivace (non è un ingrediente ma un aiutante)

125 gr di burro a temperatura ambiente
125 gr di zucchero semolato
2 uova grandi (se piccole 39
125 farina autolievitante
1/2 cucchiaino essenza di vaniglia
3 cucchiai di latte

Per la glassa:
220 zucchero a velo (io ho usato quello normale e viene un po' più croustillante ma è uguale)
1 albume
succo di limone

Cosa fare:
mettere nel robot il burro, lo zucchero, la farina, le uova e l'aroma di vaniglia e amalgamare....mentre la faccenda gira per ultimo unire il latte. L'impasto deve essere cremoso e bello denso. A questo punto il momento più bastardo: se avete dei pirottini di carta meglio inserirli dentro delle piccole cocotte perché, fidatevi, essi si spatasceranno sulla piastra da forno. Infornare a 200 gradi per 20 minuti (qui vale il solito trucco dello stuzzicadenti). Poi lasciar raffreddare e iniziare il Glassa Moment: montare a neve l'albume con lo zucchero a velo per almeno 5 minuti e poi aggiungere il succo di limone e lasciarlo andare ancora un paio di minuti. Et voilà una bella glassa soda da cospargere con porcherie zuccherose a piacimento.
Se volete essere fighette/i conviene utilizzare il sac à poche. Altrimenti un cucchiaino fungerà benissimo da spatola.
A quel punto attendere che la glassa si rassodi e consumare con voluttà.

Buon appetito

Eliduin ha detto...

Consumare con voluttà è il momento che preferisco....
Anche te con il ravvreddote? Capisco, noi anticipiamo sempre i tempi!!!
Ho già fatto "copia&incolla" della ricetta... che verrà PROVATA venerdì pomeriggio con il tè delle 5.. che la mattina faccio il contratto della casa!!! :D

Anonimo ha detto...

Io chiedo e lei esaudisce: è per questo che l'adoro! Al posto del gatto rosso vivace io uso un marito moro e pasticcione, il risultato non credo si allontani.

quel che sapeva frà ha detto...

Eli fammi sapere come esce l'esperimento..cof cof etciù etciù :-)

Cugi: fidati che verranno mostruosamente buoni. E' una di quelle ricette di poca difficoltà e grande e porco effetto....vogliamo aggiornamenti poi sulla variante con marito :-)

Enzo ha detto...

Addirittura un ringraziamento pubblico! Arrossisco :-)
Il "pianeta su misura" mi ha fatto pensare al Piccolo Principe.
Ah, quanto tempo che non cucino un dolcetto! :-( Non ce la faccio a farli per me, devo avere un motivo: una festa, amici, una ragazza da prendere per la gola :-(
Sigh
Anche io sindrome da ritorno
Abbraccio
V

quel che sapeva frà ha detto...

Enzo porta pazienza, l'autunno anche i suoi lati positivi, tipo bere buon vino e tirare fuori qualche sciarpa che fa tanto new york (magre consolazioni!).

rompina ha detto...

Enzo, se vuoi puoi farli per me...io li vorrei mangiare ma sono troppo pigra per farli...ci stai? ;oP

Enzo ha detto...

Ok, Rompina, affare fatto! ;-)
La Fra' può garantire per me sulla qualità della mia pasticceria...
Te li porto a Milano o vieni ad assaggiarli caldi caldi qui a Venezia?
:-P