Ogni tanto, per qualche strana ragione che non saprei indicare, mi ritrovo a cercare su internet nomi di persone che conosco. Alcune che mi sono vicine, che vedo tutti i giorni, altre che probabilmente non riconoscerei incontrandole per strada.E’ una specie di malinconico esercizio di riflessione sul presente e sul passato, è un po’ come andare a pesca, solo che posso evitarmi la parte dei vermi appesi alla lenza.Succede di scoprire cose incredibili.
Ad esempio cercando me stessa uno dei primi tre risultati è un sito che riporta il mio nome e cognome accompagnato dalla parola suicida. Alla vecchia università avevo fatto questo spettacolo in inglese dove interpretavo la parte di una suicida un po’ vamp.
Così mi viene da ridere se penso che possa esistere qualcun altro che, invece di andare a pescare, butti le lenze in internet per cercarmi e legga che sono stata suicida. E magari lì per lì, gli potrebbe venire anche un colpo.
Un’altra cosa che mi sembra davvero strana è pensare a tutto il tempo che è passato da che ho iniziato a scrivere sul web. Ma poi si scrive sul o nel web? O si affidano le parole a qualcosa che è ancora più virtuale della memoria di un ipotetico ascoltatore? Boh.
Io dal canto mio posso dire che in genere ricordo pressoché tutto. L’altra mattina che ancora non pioveva si sentivano le rondini fuori dalla finestra e mi sono ricordata di quando da piccola arrivava quel periodo lì e io capivo che sarebbe stata presto estate.
Il motore di ricerca del mio cervello è indubbiamente più romantico di Virgilio o Yahoo o Google.
Delle persone mi racconta che cosa sono state, che cosa mi hanno raccontato, quanto tempo abbiamo passato insieme e perché. E’ il solito discorso per cui si rimane tutti da qualche parte e un giorno quando inventeranno qualche strano aggeggio per viaggiare nel tempo potremo prendere il caffè con noi stessi vent’anni prima e sentirci raccontare come eravamo.
(giuro che nel prossimo post rispondo ai meme, ci sto lavorando)
2 commenti:
bellissimo post...ti confesso, lo faccio anche io, sono incredibilmente romantica e nostalgica!!! ;o)
la cosa bella e' che cercare questi nomi porta alla mente fotografie vivide di un passato che, qualunque esso sia, lascia con un sorriso...curioso, no?
Avevo scoperto che un mio omonimo è un galeotto ligure.
Oggi per il lavoro.. la prima telefonata, casuale: una mia omonima, pure lei ligure, che ha riso per la coincidenza. E' laureata in giurisprudenza e per lei, l'informatica, "è come andare a una lezione di arabo". Me la ricorderò sempre!
;-)
Abbraccio.
Luc.
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