martedì, marzo 20, 2007

La signorina Rottenmaier



Profondo sgomento quando, iersera, fattesi le 22.15 scopro che la cartuccia magenta è terminata e quindi non c'è verso di stampare nemmeno una copia della mia magnifica verifica di storia.


Maledico la Epson in svariate lingue e medito il da farsi. Rinunciare a tutto e dettare dieci scialbe domande sembra l'unica soluzione possibile. Si potrebbero usare i computer della scuola, quelli a cui solo le docenti titolate possono accedere, approfittando magari di un momento di distrazione collettiva...ma quando scopro (grazie all'altra giovane parente arruolata nello stesso istituto) che la referente capo dei Personal Computer o Ordinatori è la signorina Rottenmaier, un brivido freddo mi corre lungo la schiena.


Della signorina Rottenmaier si era già parlato qui, come colei con cui ebbi una paurosa sfuriata a due settimane dal mio ingaggio scolastico, nel giorno dell'UMIGLIAZIONE.
Da allora ho cercato di instaurare con scarso successo un regime di reciproca indifferenza.
La signorina Rottenmaier è un osso duro e sono sempre più convinta che nel tempo libero prenda a calci nel culo morbidi coniglietti bianchi, dia fuoco a letterine di natale e sputi dal balcone sulla testa di quelli di sotto. La sua scortesia sta iniziando a rendermela quasi simpatica. Aspetto con ansia l'ora della sua compresenza per indovinare con quale amabile antipatia mi porgerà il solito rimprovero mascherato da considerazione didattica.


Del tipo "Vedi io che faccio questo mestiere da ancora prima che nascessi tu, quando a scuola venivano a dorso di mammuth e la pianura padana era un'immensa foresta popolata di coguari preistorici, posso dirti senza dubbio alcuno che ogni tua proposta educativa verrà da me giudicata come assolutamente inadeguata".


La povera signorina continua da settimane a cercare di punzecchiarmi sperando in una qualche reazione che non sia il solito sorriso del tipo "ventitrè anni saranno anche pochi per fare la prof ma sono abbastanza per insegnarmi che mandarti affanculo non sarebbe un gesto di molta educazione". Ma dal canto mio non voglio cedere. Un po' per educazione davvero. E un po' perchè è troppo divertente.

Dialogo tipo dell'ora di compresenza


io -Avrei preparato queste schede di recupero su lessico e ortografia per i ragazzi-

Rott - Gli interventi di recupero non sono mirati ad attività specifiche, in queste ore io devo fare studiare i ragazzi -

o meglio

-Gli interventi di regubero non sono mirati ad addividà specifighe, in queste ore io devo fare stubiare i ragazzi-
(N.d.r. Una delle più spassose caratteristiche di Miss R. è difatti un curioso accento che la porta a pronunciare la "g" al posto della "c" e a sostituire "b" e "d" a sua discrezione).

io - Beh, in alternativa potresti controllare che abbiano in ordine gli schemi di preparazione alla verifica che abbiamo fatto insieme e magari aiutarli a ripassare-

Rott (si altera) -Ah ma tu questa berifica già ce l'hai? Perghè mi devi dire se gli sghemi servono oppure no, perghè altrimenti non vanno bene-

io (serafica o serafiga) -Sì servono per memorizzare i concetti chiave. E poi guarda, ho qui la verifica dell'ultima volta, così ti rendi conto di quali sono le richieste che faccio ai ragazzi-

La signorina Rottenmaier dà alla copia della verifica lo stesso sguardo che riserverebbe a un budino di vomito.

Rott (ghigno malefico) -Me l'abebano detto ghe le tue verifighe erano facilissime-


Quest'oggi mentre io e la timida insegnante di sostegno conversavamo un po' in sala professori in a proposito di scuola e affini, la signorina Rottenmaier è entrata con passo militaresco gettandoci dall'uscio uno sguardo di profondo disprezzo. Per un breve attimo ho pensato di esclamare qualcosa tipo "arriva baboomba" ma poi ho lasciato perdere, ricordandomi che solo nei telefilm gesti di questo genere non vanno incontro a pesanti conseguenze.
La timida insegnante di sostegno ad un certo punto del dialogo ha avuto l'ardire di rivolgerle una battuta, non nel senso di "Cacchio ma lo sai che hai lo stesso taglio di capelli di Alvaro Vitali?", ma nel senso di un timido "E stiamo parlando del bambino Z, una situazione un po' delicata, tu che ne pensi?". La Rott con una smorfia facciale che esprimeva palesemente l'assioma fondamentale
-voi per me siete come guano- le ha risposto che la situazione era così da anni "E ghe certo non ce ne siamo aggorte miga ora". Eccheccazzo.
Detto questo siamo salite in classe e per le scale le ho chiesto cordialmente se in occasione della verifica odierna poteva seguire i ragazzi del recupero, controllando che almeno riuscissero a cercare gli argomenti sul libro e trascriverli.

-Eggo, io non so tu che obiettivi edugativi c'hai, ma è una gosa che io non ho mai fatto, altrimenti gli altri poi si dicono che non è ggiusto e ci fanno polemighe-

Sfoderando il solito sorriso non ho replicato nulla, ho scritto le domande alla lavagna, ho spiegato ai ragazzi come si doveva rispondere e ho dato solennemente il via alla verifica di storia.
La signorina Rottenmaier una volta posati registro e cartellina mi ha congedato dicendo che doveva andare a parlare con il vicepreside e che ne approfittava visto che non c'era niente da fare.
E pluff, è scomparsa, come nelle migliori puntate di Heidi che corre felice con Petar oltre l'orizzonte delle montagne.

Ne deduco quindi che sì, questi sono gli obiettivi edugativi.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

oddio, il budino di vomito!
mi hai causato una ghignata acuta e improvvisa che si sono girati tutti con lo sguardo da mucca al pascolo al transitar del treno

Anonimo ha detto...

Sono arrivato sul tuo blog consigliato da un amico ("...mi piace tanto come scrive...") e a metà lettura di questo post non potevo che dargli ragione. Mi è comparso sul viso quel mezzo sorrisetto che sfoggio di rado, giusto quando trovo delle persone che mi piacciono e che non si prendono troppo sul serio.
Ho paura che perderò un bel po' del mio preziosissimo tempo a leggere i tuoi messaggi più vecchi, non so bene in che ordine...
Per ora ti saluto, tieni duro con la Rottencu...maier.
a presto

quel che sapeva frà ha detto...

Tamai: scusa ma giuro che l'espressione era proprio quella. Troppo spassosa questa donna, attendo con ansia la prossima settimana che ci vedrà di nuovo incrociar le spade. :-P

jdlefou: benvenuto e grazie del sostegno. Prendersi sul serio è impossibile in certe situazioni, credimi; l'imperativo con la Rott è non disattivare lo scudo interspaziale. Altrimenti colpisce. E ghe dolori!

Enzo ha detto...

Ma la Rotter è parente di Lugia Annunziata? :-)
Questo "lefou" non mi è nuovo...devo averlo letto da qualche altra parte...
Ciao!

Anonimo ha detto...

enzo, secondo me è parente di john lydon rottenmaier

quel che sapeva frà ha detto...

Enzo sempre vigile e garante :-P La Rott ha sicuramente qualcosa in comune con la Lu.

anonimous: dubbi su sue possibili origini sex-pistoliane, ma con la teoria dei sette gradi di conoscenza chi può dirlo? Prr.

Mimi ha detto...

l'importante è riuscire ancora a riderci sopra... maledetta rottenmaier!

Enzo ha detto...

Bacchettata per la Fra!
Sono i Sei Gradi Di Separazione ;-)

Non volevo fare il pignolo ma è stato più forte di me! ci ho fatto una tesina per un esame e, soprattutto, è una canzone nell'ultimo album di Badly Drawn Boy (non bello come i precedenti, ma meglio di tanto altro...)

Ciao ciao

quel che sapeva frà ha detto...

Mimi: riderci sopra è l'unica way of life. Oggi ho saputo che la Rott va a bersi il caffè durante le ore di lezione. da lunedì inizio gli appostamenti per farla sussultare. Prr.

Enzo: sì difatti ero convinta almeno al 101% di avere sparato una cazzata...ma succede, e poi, per la teoria della convivenza, a forza di dividere il tuo pane quotidiano con quei piccoli gremlins sto lentamente regredendo :-P

Anonimo ha detto...

Ciao sono Vittorio, non so come contattarti. Sai dove e se posso trovare la tua mail per farti alcune domande?
Grazie Ciao

quel che sapeva frà ha detto...

Ecco la mail: figliadelgiaguaro@hotmail.com

Anonimo ha detto...

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