mercoledì, novembre 08, 2006

*gagging order

Sveglia di mattina presto.
Il the che bolle nella sua brava pentolina, un occhio è già aperto sul mondo, l'altro ancora chiuso analizza i sogni notturni alla ricerca di innegabile tracce inconsce.
Sono andata a dormire tardi ieri.
Senza fare niente di particolare, semplicemente struggendomi per l'imminente fine della mia lettura (precedente post), combattendo la forte tentazione di lasciarla giacere incompiuta sul mio comodino il tempo necessario per abituarmi all'idea di restarne senza.
Leggere. Scrivere. Le mie ancore di salvezza dell'ultimo mese. Meglio, di sempre.
Certi libri sono coltelli caldi nel burro. ( in fondo sono appena sveglia, non posso pretendere una reazione intelligente dal mio emisfero metaforico).
Sto ascoltando in loop una canzoncina dei radiohead di cui non conoscevo l'esistenza o forse l'avevo rimossa. Fossi stata la regista del video (da brava figlia di mtv non è la prima volta che mi succede di pensarci ) avrei scelto come protagoniste gru e scavatrici dell'alta velocità, che si muovono al rallentatore sollevando pesi e polvere bianca e ocra. Magari sarei andata a riprenderle verso Novara, vicino all'autostrada. Il tema del video sarebbe stato il contrasto tra
l' epica lentezza di operai e oggetti meccanizzati e l' alta velocità di macchine che tagliano l'aria sulla milano/torino, treni interregionali, intercity, eurostar che disegnano frasi di finestrini attraverso la pianura e tutti che vorrebbero andare ancora più veloce, per arrivare prima, per perdere meno tempo a guardarsi intorno e ascoltare radio rai con le notizie sul traffico.
Ci dev'essere un motivo per cui non sono regista di videoclip, una sorta di predestinazione protestante (o mancanza di talento) per cui mi sarà precluso nella vita di trascorrere molte altre mattinate come questa, ascoltando il tempo che scorre, ascoltando canzoncine, scrivendo tutto quello che mi va, senza troppi problemi, senza troppi pensieri al domani.
A me piace anche andare piano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Certi libri sono coltelli caldi nel burro": una visione illuminante!

quel che sapeva frà ha detto...

:-P la migliore sui libri resta quella di Kafka secondo me: "Un libro deve essere la scure per il mare gelato dentro di noi" (Lettera a Oskar Pollak)