domenica, aprile 16, 2006



Giornata di primavera, la barbera che martella la testa, tum tum tum mentre discendo questa collina quasi di corsa, perchè lascio che siano i piedi a portarmi verso la macchina, perchè ho deciso che, dopo una mattinata che definire orribile ed emotivamente pesante sarebbe profondamente limitativo, avevo bisogno di spazi aperti, campi, risaie allagate e non, desiderio fisico di paesaggi e camminare e non pensare proprio a un tubo di niente. Così c'era questa fiera monferrina e fanculo ai sei euro di ingresso ci sono entrata e solo la vista dei bambini che facevano le bolle di sapone giganti valeva la cifra. Mangiare un panino al salame d'asino, distesa su un prato di erba proprio nuova, con il vino e i bicchieri di plastica e gli aerei che disegnano croci nel cielo colorato coi pastelli azzurri e blu. Era quello che mi ci voleva per andare oltre. Canticchiare a mezza voce Damien Rice sulla via del ritorno. E poi chiudermi a guscio sullo schermo di questo portatile nuovo che ancora devo in qualche modo addomesticare. Menomale che è primavera, davvero. Davvero.

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