lunedì, aprile 10, 2006

elezioni

Elezioni.
C'è chi le vive da protagonista, sta in casa attorniato da consulenti, familiari, consiglieri politici, consiglieri d'immagine e sfoglia carte e consulta dati e chissà se sente un tremolio alla pancia o soltanto un enorme stress e si è pure dimenticato perchè cosa.
Poi c'è la gente che va a votare e che nel mio seggio è più vecchia che più vecchia non si può, ma detto in senso buono, ci sono adorabili nonni del '18 che dondolano sulle loro gambe e chissà cos'hanno visto, cos'hanno vissuto e cosa pensano dopo quello che hanno visto e vissuto. Hanno le pellicce infeltrite e quell'educazione proprio da altri tempi, salutano sempre prima di uscire, augurano buona giornata e buon lavoro.
Poi c'è chi come me sta lì a perdere ore a contare voti su voti e firmare centinaia di schede che neanche Ben Harper alla fine di un concerto live. E ogni tanto fa strano. Stare lì seduta, 14 ore di fila a vedere quella sfilata di gente, che poi è come vedere la Storia che cammina ed esserci proprio dentro nel momento in cui sta facendo un passo.
Si vedrà poi in che direzione.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

che carino! avrei sempre voluto farmi una due giorni di lavoro come quello, per vedere, come dici tu, la storia che cammina.
la direzione stavolta, ne sono certo, sarà quella giusta. altrimenti sono pronto a chiedere asilo politico in ruanda.
un saluto!

Anonimo ha detto...

Ah che bello avrei voluto e pure potuto fare lo scrutatore se solo non avessi avuto questi stramaledettissimi esami... P.S. Enri tranquillo credo proprio che rimarremo in Italia!!!

Anonimo ha detto...

e adesso, la dittatura del proletariato. ;)

quel che sapeva frà ha detto...

Incrociamo le dita. Anche quelle dei piedi.