La mattina inizia sempre a tradimento.
Mi sveglio di colpo e realizzo che è già iniziata da un pezzo, c’è un sacco di gente che si sta dando da fare mentre io sono ancora distesa tra calde coltri.
Un incredibile sovraccarico di attività viene sistematicamente rimbalzato via dalle pareti della mia stanza.
Accendo il cellulare e leggo con occhio sfuocato i messaggi di chi è più mattiniero o notturno di me. Stiro le gambe e con i piedi spingo le coperte in fondo al letto. Qualcuno accenda lo stereo, ho bisogno di una canzone subito se no non mi alzo più.
Una qualunque, basta non sia Max Pezzali.
Il mio gemito shrekiano riecheggia per le stanze vuote della casin casina, il babbo è a torino, franca e amanda a scuola (chi a insegnare chi a fingere interesse).
Ancora una volta il premio “migliore fancazzista” della situazione se lo aggiudica la sottoscritta.
Così finisce che riesco a tirarmi su da letto e metto su un cd a caso ma è Bob Dylan, e mi bastano pochi secondi per capire che ascoltare Bob a casa, sola, con la solita nebbia fuori dalle finestre mi indurrebbe a una forte esigenza di trip da acidi. Ne metto su un altro e viene fuori “La verde milonga” di Paolo Conte.
Che con l’atmosfera di stamane ci azzecca come i cavoli a merenda.
Non ho più la forza di cercare e vado a farmi un the decidendo il da farsi. Paolo Benvegnù? Basta, per carità, lo canto praticamente tutte le mattine –Mare verticale- -E’ solo un sogno- -Cerchi nell’acqua- che non sono mica canzoni da doccia ma invece sì, io le canto mentre passo l’aspirapolvere nella stanza, mi piacciono da morire.
Alla fine succede che mi sparo i Flaming Lips, a cominciare da “Do you realize?” anche se mi fa un po’ titoli di coda da filmone e in realtà siamo appena all’inizio della giornata.
Mi ritengo abbastanza soddisfatta.
Poi sul tardi passa arbore, che era un mucchio che non la si vedeva più e mentre lei mangia pizzette io bevo il caffè riscaldato del discount che è buono di brutto.
Non riesco a uscire dal circolo vizioso del dolce far niente-
sabato, gennaio 15, 2005
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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1 commenti:
Io di questo circolo vizioso sono socio. Sò-Ciò. Ciaoo Rob
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