on air > The Concretes “Sunsets”
Adam Green “Mozzarella swastikas”
Bloc Party “The answer”
Nebbia.
Tantissima nebbia, se guardo attraverso i vetri della finestra il mondo di fuori sembra scomparso.
A te la nebbia piace perché dà un senso di mistero anche alle cose più scontate, me l’hai detto l’anno scorso, quando ci siamo visti per un caffè e io tremavo come una foglia, non riuscivo nemmeno a stringere le mani per bere la mia tazza di caffè, l’ho lasciato raffreddare.
Mi fa strano pensare a un momento come quello, in cui ancora non sapevamo che non sarebbe andata bene, o forse io lo sapevo già, ma facevo finta di niente e speravo di sbagliarmi, di convincermi che stavamo all’inizio di qualcosa di splendido.
Quanto poche sono le cose che riusciamo a intuire del nostro futuro e quanto grande invece è la nostra personale convinzione di potere prevedere la maggior parte degli eventi.
Ho dormito tantissimo oggi, un sonno profondo e lontano in cui mi sono abbandonata a sogni e pensieri di persone, e c’eri anche tu.
Quando mi sono svegliata e ho visto la nebbia che era cresciuta a dismisura insieme all’oscurità, avrei voluto telefonarti ma ho lasciato perdere nel terrore di pronunciare frasi stupide e banali che non ti sarebbero state di nessun aiuto.
Mi dispiace tantissimo per il tuo amico scomparso nel maremoto, per la sua ragazza, deve essere terribile non potere salutare qualcuno per l’ultima volta, non poterlo nemmeno vedere.
Questo mi insegna che dobbiamo vivere le persone fino in fondo quando le abbiamo vicine, perché per quanto banale e crudele possa essere, non esiste la sicurezza assoluta che l’indomani basterà un colpo di telefono per ritrovarle di nuovo accanto a noi.
Così.
Né triste, né felice, solo con una gran voglia di uscire a fare due passi sperando di non essere inghiottita dalla nebbia.
Ancora due giorni di vacanza.
Adam Green “Mozzarella swastikas”
Bloc Party “The answer”
Nebbia.
Tantissima nebbia, se guardo attraverso i vetri della finestra il mondo di fuori sembra scomparso.
A te la nebbia piace perché dà un senso di mistero anche alle cose più scontate, me l’hai detto l’anno scorso, quando ci siamo visti per un caffè e io tremavo come una foglia, non riuscivo nemmeno a stringere le mani per bere la mia tazza di caffè, l’ho lasciato raffreddare.
Mi fa strano pensare a un momento come quello, in cui ancora non sapevamo che non sarebbe andata bene, o forse io lo sapevo già, ma facevo finta di niente e speravo di sbagliarmi, di convincermi che stavamo all’inizio di qualcosa di splendido.
Quanto poche sono le cose che riusciamo a intuire del nostro futuro e quanto grande invece è la nostra personale convinzione di potere prevedere la maggior parte degli eventi.
Ho dormito tantissimo oggi, un sonno profondo e lontano in cui mi sono abbandonata a sogni e pensieri di persone, e c’eri anche tu.
Quando mi sono svegliata e ho visto la nebbia che era cresciuta a dismisura insieme all’oscurità, avrei voluto telefonarti ma ho lasciato perdere nel terrore di pronunciare frasi stupide e banali che non ti sarebbero state di nessun aiuto.
Mi dispiace tantissimo per il tuo amico scomparso nel maremoto, per la sua ragazza, deve essere terribile non potere salutare qualcuno per l’ultima volta, non poterlo nemmeno vedere.
Questo mi insegna che dobbiamo vivere le persone fino in fondo quando le abbiamo vicine, perché per quanto banale e crudele possa essere, non esiste la sicurezza assoluta che l’indomani basterà un colpo di telefono per ritrovarle di nuovo accanto a noi.
Così.
Né triste, né felice, solo con una gran voglia di uscire a fare due passi sperando di non essere inghiottita dalla nebbia.
Ancora due giorni di vacanza.
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