Ho letto, da qualche parte nella biografia di Hemingway di Fernanda Pivano, che Ernest H. si alzava tutte le mattine canticchiando canzoni, di qualunque umore fosse.
Ecco quindi una cosa che mi accomuna al grande scrittore.
Peccato che in questi giorni la mia voce alla Tom Waits non mi permetta grandi gorgheggi, al massimo brevi e terrificanti rantoli da doppiatrice di Predator.
Per cui, appena sveglia, ancora con gli occhi chiusini chiusini da piccola lontra landese, mi alzo nel freddo polare della stanza e pigio play sul polveroso stereo (nella battaglia tra me e mia madre in merito allo "spolvero io/lo spolveri tu" sta vincendo la polvere quattro a zero).
Stamane Pink Martini a tutto spiano, un'atmosfera da lounge bar del caribe che con tutta 'sta nebbia è proprio ciò che mi ci vuole.
Quasi quasi non esco nemmeno, ho paura di perdermi là fuori.
Però c'è la garanzia della digital machine da firmare, il mattonazzo di storia del cinema da prenotare, il caffè da prendere con la diana, il pranzo da consumare con louise.
Vorrà dire che ancora mezz'oretta, il tempo di recuperare il 90% delle mie facoltà motorie e mi tufferò nell'umido pulviscolo atmosferico.
Yahuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu.
Almeno un urlo sullo schermo mi riesce di produrlo.
venerdì, gennaio 14, 2005
quel che sapeva
quel che sapeva frà
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
Bere i Martini alla fragola alle 7 di mattina fa molto male. Dovresti saperlo. Ciaoo Rob
Io con la musica ci sopravvivo. E' ciò che nella mia vita è più presente a parte me stesso. Starei con le mie cuffie tutto il giorno, starei con lo stereo acceso tutto il giorno... Ma non ho uno stereo, e ho dimenticato a Palermo il cavo per metter sul modesto lettore mp3 le canzoni :-( Fastweb, in compenso, mi consola...
Volevo dirti della poesia. Dirti, che queste non sono cose che puoi scrivere in un commento. E non per qualche motivo qualsiasi; semplicemente, perché ci sarebbe da parlare e asoltare contemporaneamente, parlare io e parlare tu e poi di nuovo io e comunicare in tempo reale, insomma (è questo il limite di internet, penso. Nemmeno MSN, voglio dire, perché li digiti in tempo reale, ma non vedi le espressioni della gente e tutto. E nemmeno con la webcam, che non senti il timbro della voce. E nemmono con Skype, che sentireai la voce ma non senti gli odori... Vabbe', chiusa parentesi).
"Itaca" mi ha colpito molto. Per il motivo semplice che è perfettamente in sintonia coi miei pensieri, coi miei sogni e coi miei ricordi.
Ti ringrazio, davvero, per avermela fatta conoscere...
(Stasera fa freddissimo davvero, veramente tanto freddo - e io non sono uno che soffre il freddo, e finalmente c'è pieno di nebbia anche nella vecchia capitale...)
Per caso mi son scordato di firmare?
paueroso che non lo farà pi di scordarsi di firmare, promesso...
Ah, già che ci siamo. Si annuncia una prima decade di agosto piena di concerti tremendamente belli a Torino... E poi giovedì questo che viene ci sono i Giardini di Miro' all'Hiroshima: io li adoro e non vedo l'ora che giovedì arrivi. Maggiori informazioni sulle date sul mio blog nel post che ho in mente di scrivere ma che ancora non ho scritto.
Ma quanto caz** parlo?
Io mica sapevo che tenevi anche questo....uh!
non posso perderlo!
sciaou
Juppy
je ne veux pas travailler, je ne veux pas dejeuner, je veux solement d'oublier...
pepe
Posta un commento