martedì, luglio 03, 2007

pippa-post

Quest’estate così diversa da tutte le altre.
Gli autobus sferragliano a un passo da me e vanno oltre, qualcuno mi scambia per una studentessa, forse intuendo che presto lo sarò di nuovo.
Il treno attraversa lentissimo un indefinito numero di risaie verdi. Dovevo portare il lettore mp3 e invece perdo gli occhi nel paesaggio, che tanto a quell'ora lì nello scompartimento stanno dormendo tutti.
Il problema è che sono arrivata al momento dell'uscio e della porta. Quello in cui c'è una porta davanti a te, devi bussare ed entrare e invece perdi tempo e ti guardi le spalle, sperando che qualcosa ti colpisca forte la testa o ti trascini via.
All’ufficio orientamento studenti mi imbottisco di volantini e domande senza entusiasmo.
Io ero una persona intelligente, io ero una che dava sempre tutti gli esami al primo appello e studiava forte e sodo. Io mi sono laureata con un cazzutissimo voto su un cazzutissimo autore.
Io parlavo delle lingue straniere, abbastanza bene da avere amici stranieri.
Io imparavo le cose in fretta, io scrivevo bene.
Adesso sono solo incazzata col mondo.
Perché per quanto mi chieda dove ho sbagliato, la risposta è che non si poteva fare altrimenti che crederci.
E passerà, come tutte le cose cui ci si abitua, arriva il momento in cui uno smette di farsi domande e accetta le situazioni e basta.

O magari si sfoga sul suo blog con un bel pippone tipo questo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Comi ti capisco. oggi ho compiuto il mio cinquantaduesimo esame e ne ho così le cazzutissime scatole cazzutissimamente piene...

Mimi ha detto...

guai a te se ti abitui!

Anonimo ha detto...

Cugi, tu SEI una persona intelligente, tu PARLI bene le lingue, tu IMPARI le cose in fretta, tu SCRIVI bene. Il verbo all'imperfetto non ha senso, nessuno potrà mai portarti via queste cose, a cui se ne aggiungeranno altre. Ed è ovvio che non hai sbagliato niente, perchè se così fosse non sapresti fare così bene quello che fai, qualunque cosa sia, dall'autrice di testi alla suppl. Eccerto che lo scazzo viene, che le illusioni perdute ogni tanto si presentano in coro a chiedere il conto..e, sai, non ci si abitua, non si smette mai di farsi domande e non accetta la situazione e basta. Ma le cose cambiano, e non è detto che dopo essere cambiate non ci piacciano. Te lo dice una che mai avrebbe pensato di fare quello che sta facendo, e che tra un mese compie gli anni con un "3" davanti.
E studia per un test che forse le permetterà di accedere ad altri due anni di esami (cheppalle).
Alla fine sono giunta alla conclusione che aveva ragione Eduardo, e che "Gli esami non finiscono mai".

Anonimo ha detto...

Non capisco bene che ti sia capitato, però, se ne vuoi parlare, sono qui...

Ciaoo Rob

quel che sapeva frà ha detto...

Fal: grazie per la cazzutissima solidarietà. :-P

Mimi: ma no, io tengo i momenti di scoramento ma le domande poi mi frullano sempre per la testa come piccioni in piazza san marco.

Cugi: grassie. Sì, gli esami non finiscono mai. E' la voglia di studiare che, a volte, giace :-P

Rob: ma niente di grave, solo che si tratta di ricominciare a studiare e il sol pensiero mi attanaglia le viscere peggio di Hostel.