martedì, giugno 26, 2007

Million Dollar Frà

L'iscrizione.


Qualche mese fa, due, tre o forse più mi sono fatta convincere da un'amica ad accompagnarla in palestra.
E' stata dura, ma non avevo alternative: o scendevo a compromessi con me stessa, o lasciavo che il mio sedere scendesse verso i minimi storici.
Così, nonostante la mia pigrizia di ex-atleta ho deciso di forzare la mia volontà in questo senso.
La palestra è una delle cose che ancora mi mancavano all'appello dato che nella mia trascorsa vita ho già fatto un po' di tutto:
nuoto (del mitico Miguel vi parlerò una volta o l'altra),
pallavolo (da panchinara e non),
basket (due settimane di allenamenti e poi boh),
pattinaggio a rotelle (alle elementari con la scuola),
calcio (un allenamento poi mi sono stirata un muscolo della coscia e ho camminato zoppa per parecchio),
arrampicata (in assoluto lo sport più doloroso mai praticato),
tennis (durante i primi allenamenti ho centrato il buchino della raccolta vetri con una precisione che manco federer),
atletica (alle medie, con risultati imbarazzanti)
e rafting (una indimenticabile volta, fichissimo lo rifarei subito).

Ma tornando a noi eccomi in una serata di nebbioso inverno varcare la porta di un capannone con il nome della palestra scritto a pennarello sulla parete bianca.
Tutto ciò mi fa molto Rocky I e II, e anche un po' Million Dollar Baby.
Perchè se proprio deve essere palestra, che sia almeno un posto in cui gli esercizi vai a farli davvero, e non solo fingi di farli per sfoggiare il tuo nuovo completino nike agli occhi dei presenti. Ricordo di avere chiesto rassicurazioni in merito più volte alla mia amica "Ma sei sicura sia scarusa vero?Perchè io ho intenzione di riciclare le scarpe da ginnastica di quando facevo pallavolo".
Entrando noto subito che il piccolo salone è ingombro di attrezzi cigolanti e di omaccioni grossi e sudati pieni di tatuaggi che tirano su bilanceri che manco la controfigura di Hercules (perchè si sa che il biondazzo del telefilm al massimo può sollevare solo delle strisce epilatorie dal suo petto).
Non c'è spazio per aerobica, step e altri diavolerie. Solo macchine.
Evvai! Io e l'aerobica siamo due mondi lontani, come Anna Falchi e l'ermeneutica di Pareyson.
Prendiamo accordi con il proprietario in un piccolo ingresso in cui transitano continuamente uomini a tre ante che emettono rutti e grugniti. Ma in fondo se mi sono iscritta in palestra è solo perchè nei mesi estivi cominceranno le sagre e io non voglio perderne neanche mezza.
Ringrazio il cielo che non mi vengano chiesti obiettivi fisici e spirituali e che non venga compilata nessuna scheda in cui mi si consiglia quanto e cosa mangiare.
Inoltre apprezzo il fatto che l'ambiente, rustico e casereccio come una bruschetta al pomodoro, non richiederà che io spenda soldi in tutine, toppini e pantaloncini con calzini in coordinato. Senza contare la lampada, la piega liscia e le meches da rinnovare ogni due settimane (ci sono palestre che sono così e non fate finta di niente).
Qui c'è gente che è uscita dal lavoro con i pantaloni sporchi di vernice e la canottiera da motociclista ed è lì tranquilla che tira su le sue tonnellate per bicipite.
Mentre faccio ritorno a casa, con i miei moduli di iscrizione nella borsa, sogno ad occhi aperti di diventare una nuova Hilary Swank, a dispetto dei miei inesistenti muscoli nelle braccia che facevano esclamare al mio compagno di banco delle superiori: "Ma sono fatte di salame di cioccolato!!!"

5 commenti:

Enzo ha detto...

"Ma in fondo se mi sono iscritta in palestra è solo perchè nei mesi estivi cominceranno le sagre e io non voglio perderne neanche mezza"

Grandissima! Questo è quello che gli americani chiamano "no pain, no gain"! :)

Anonimo ha detto...

sto cercando di immaginarmi questo salame di cioccolato, ma non riesco a capire se possa essere delizioso o meno O_____________o''

e pure template rinnovato! si vede proprio che sei in vacanza e non hai nulla da fare XD

quel che sapeva frà ha detto...

Enzo: prima il dovere poi il piacere. E vuoi mettere le sagre monferrine di qui?

Pinno: beh deduco che anche tu non sia impegnato in questioni internazionali se leggi qui :-P
Il salame di cioccolato era un braccio nemmeno tanto grosso ma totalmente privo di muscoli.
Il compagno in questione si divertiva a farmelo traballare di pizzicotti mentre io prendevo appunti di letteratura italiana.
Gosh!

Anonimo ha detto...

Beh, sono certo che fosse delizioso.
Sappi che io ti leggo anche se sono impegnato in questioni internazionali.

Anonimo ha detto...

no no, sono oberatissimo e ancora in terra straniera ancora per un mese, ma il tempo per leggere e talvolta commentare lo trovo quasi sempre :P