In questi ultimi apocalittici giorni di scuola accade di tutto.
Guardando laconica il parco del lunedì mattina, vedo piovere non solo gocce d'acqua ma anche righelli, astucci e gomme da masticare.
La fine della scuola è un po' la fine del mondo, le poche regole che eri riuscita a imporre si sbriciolano come stuzzicadenti sotto la zampata gozzillesca delle vacanze alle porte.
Tanto per fare un esempio, stamattina, nella classe di Prince, tenere a bada il cugino di Satana era come cercare di ammaestrare una tigre della malesia digiuna da giorni.
L'alunno N. correva come una pallina impazzita da un lato all'altro dell'aula rovesciando al suo passaggio astucci, banchi, zaini e righelli e cercando di segare un braccio a un compagno con una riga da disegno.
A nulla sono valsi i miei richiami: è a fine della scuola, le note non servono più, difatti N. mi ha risposto "Scriva pure che non me ne frega niente, anche sul registro eh". Purtroppo però la sua furia incontenibile mi impediva di dettare quelle poche e scialbe nozioni sugli stati europei al resto della classe, di per sè già in assetto sommossa.
Così infine, in barba a qualsiasi convenzione di Ginevra, mi sono avvicinata al suo zaino e ho requisito l'unica cosa a cui N. tenga veramente, ancora più che a sua madre: la sciarpa del Milan.
Tale sciarpa era già sfuggita a un sequestro la scorsa lezione, quando N. stava cercando di strozzarci il vicino di banco interista. I suoi occhi tradiscono finalmente un punto debole.
"Quella è la mia sciarpa, lei non si deve permettere!"
Per tutta risposta mi infilo la suddetta sciarpa milanista sotto un'ascella.
"Poichè tu ti permetti di fare qualunque cosa durante le mie lezioni, credo di poter fare anch'io un piccolo strappo alla regola del rispetto. Che dici?"
Dopo cinque mesi di lezioni insieme per la prima volta N. è senza parole.
(Anche se domani sono quasi sicura che mi farà un culo così)
Guardando laconica il parco del lunedì mattina, vedo piovere non solo gocce d'acqua ma anche righelli, astucci e gomme da masticare.
La fine della scuola è un po' la fine del mondo, le poche regole che eri riuscita a imporre si sbriciolano come stuzzicadenti sotto la zampata gozzillesca delle vacanze alle porte.
Tanto per fare un esempio, stamattina, nella classe di Prince, tenere a bada il cugino di Satana era come cercare di ammaestrare una tigre della malesia digiuna da giorni.
L'alunno N. correva come una pallina impazzita da un lato all'altro dell'aula rovesciando al suo passaggio astucci, banchi, zaini e righelli e cercando di segare un braccio a un compagno con una riga da disegno.
A nulla sono valsi i miei richiami: è a fine della scuola, le note non servono più, difatti N. mi ha risposto "Scriva pure che non me ne frega niente, anche sul registro eh". Purtroppo però la sua furia incontenibile mi impediva di dettare quelle poche e scialbe nozioni sugli stati europei al resto della classe, di per sè già in assetto sommossa.
Così infine, in barba a qualsiasi convenzione di Ginevra, mi sono avvicinata al suo zaino e ho requisito l'unica cosa a cui N. tenga veramente, ancora più che a sua madre: la sciarpa del Milan.
Tale sciarpa era già sfuggita a un sequestro la scorsa lezione, quando N. stava cercando di strozzarci il vicino di banco interista. I suoi occhi tradiscono finalmente un punto debole.
"Quella è la mia sciarpa, lei non si deve permettere!"
Per tutta risposta mi infilo la suddetta sciarpa milanista sotto un'ascella.
"Poichè tu ti permetti di fare qualunque cosa durante le mie lezioni, credo di poter fare anch'io un piccolo strappo alla regola del rispetto. Che dici?"
Dopo cinque mesi di lezioni insieme per la prima volta N. è senza parole.
(Anche se domani sono quasi sicura che mi farà un culo così)
3 commenti:
Il che mi fa venire in mente che ho sequestrato a Pulce e Poiana dozzine di palline di stoffa/gomma del Milan e dell'Inter; sai quelle che si trovano dentro le Pringles?...l'ultimo giorno di scuola le restituirò lanciandole a mia volta.
fossi in te - già che ci sei - darei fuoco all'orrenda sciarpetta!
Cara Cugi ma ci pensi quanto sarebbe bello per un giorno invertire le parti? Vuoi mettere la soddisfazione di bersagliare chiunque ti rompa le palle con una bella astucciata?
Tamai: sai com'è, da quando N. ha dichiarato di essere cugino di Satana cerco di andarci con calma, non sia mai!
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