mercoledì, novembre 30, 2005

Sentire il bisogno di certezze calde, da avere sempre a portata di mano.
L’inverno è anche questo, oltre al freddo, oltre alle luci per le strade, oltre alle giornate che iniziano quando stai ancora dormendo.
Stavolta lo posso dire con certezza che mi laureo tra poco, due settimane appena al giorno in cui il mio folle amore per la filosofia si prenderà una pausa per interrogarsi sulla sua ragion d’essere ma soprattutto sulla sua ragione di andare avanti. Ci siamo, ci sono. Mi avvicino al punto a capo con sentimenti altalenanti che vanno dall’euforia di chi ha davvero bisogno di una pausa alla consapevolezza che un altro ciclo sta per concludersi.
Ci sono certi momenti della giornata in cui vorrei avere davanti tutte le persone a cui voglio bene e abbracciarle, ognuna per un motivo diverso. L’inverno è anche questo, oltre ai vetri appannati la mattina presto, i fiati disegnati dei passanti, le labbra screpolate.
Non mi era mai successo di avvicinarmi alla fine di qualcosa e puntare i piedi per non scivolare in quella direzione.
Come se avessi bisogno ancora un po’ di tempo a disposizione per essere sicura di riuscire a tenere a mente tutte le cose importanti.
Come se non fossi sicura che ancora una volta ricorderò tutto nei dettagli perché la mia testa funziona così, a immagini, a fotografie, a sensazione collezionate con una precisione e una vividezza incredibile.
Come se la vita fosse un quadro cui mi avvicino giorno dopo giorno, passo dopo passo, scoprendo dettagli, sfumature, significati insospettati, nell’assurdo tentativo di comprendere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che meraviglia, Fra', che meraviglia...

Non so che dire, ma lo voglio dire comunque.
L'asurdo tentativo di comprendere.
Il quadro, tu che ti avvicini giorno dopo giorno, ed io che ripenso al post dei cerchi concentrici.
L'inverno.

E i pezzi di vita che finiscono, che proprio è chiaro che finiscono, c'è una linea evidente da qualche parte, per terra, per aria. A me con l'Università non è successo, devo risalire alla fine del liceo, per questo. Ti auguro di vivertelo bene, con gli occhi spalancati nel bisogno di assorbire tutto, tutto, le voci, i visi, i nasi.
Ti auguro tante cose, Fra'.

babatikidido

Eliduin ha detto...

Ah, l'assurdo tentativo di mettere a posto se stessi prima di mettere a posto il resto... conosco l'intenzione, conosco la sensazione. Conosco i pensieri che vanno a ruzzoloni, conosco la forza della volontà che riordina e classifica... mentre il sogno, quello che vivi giorno per giorno, imbastisce trame che non saiancora decifrare.
Un unico consiglio: vivi. Viviel tutte, quelle sensazioni e quelle curiosità. E quel giorno, ra due settimana, sfodera tutto il tuo amore per quello che sei, che fai e che hai fatto.
Il giorno dopo sarai sempre quella di ieri... con un sacchettino di felicità in più...
Divertiti!