venerdì, marzo 18, 2005

Ci sono canzoni destinate ad entrarti nel midollo quasi senza che tu te ne accorga, canzoni che si impregnano di emozioni e pensieri e situazioni e alla fine è difficile distinguerle da ciò che rappresentano per noi.
Succede anche per i film, i libri o i quadri ma con la musica è diverso, è istintuale, non c'è bisogno di fare appello a nessun tipo di ricostruzione razionale di un frammento del passato.
Così è successo che ieri sera, mentre tornavo a casa in macchina e stavo morendo di sonno ho messo su un cd a caso e ho scelto una traccia a caso ed è venuta fuori -Tonight tonight- degli Smashing Pumpkins con il suo adorabile arrangiamento di archi e quella batteria fondamentale che sembra scandire molto di più che il semlice ritmo della melodia.
E dopo pochi secondi di ascolto mi ha travolto qualcosa che è difficile descrivere, una specie di malinconia molto luminosa, immagini di rami di pini marittimi scossi dal vento in un pomeriggio d'estate, i miei piedi nudi sul letto e la porta rossa di un bungalow semiaperta su un verde brillante di alberi e magliette stese ad asciugare con un certo sottofondo di speranza felice.
Uno stato di trance forse che conferma la mia tesi su come la sottoscritta non debba assolutamente ascoltare certe canzoni mentre sta guidano perchè finiscono per astrarla dalla realtà circostante.
Perchè quando Mr Corgan sibila con tutto il fiato a disposizione dei "momenti indescrivibili della tua vita", oh mamma, è proprio pazzesco, è la dimostrazione lampantedi come ci siano cose che non si possono descrivere a parole ma che una canzone invece può descrivere perfettamente.
E ho pensato, proprio come dice Tonight Tonight, che uno crescendo ha l'impressione di perdere sempre un sacco di pezzi di se stesso, della sua giovinezza e invece forse quei pezzi non si perdono davvero ma restano a galleggiare sulla superficie della memoria in attesa di finire intrappolati tra le reti di una canzone come questa.
Poi fortunatamente sono riuscita a rincasare senza investire nessuno o rigare la preziosa c3 dell'ovetto kinder, altrimenti mio padre mi avrebbe fatto la mossa di The Bride a Bill nell'ultima scena di Kill Bill (gliel'ha insegnata lui).
-3 e siamo in primavera -9 e ne faccio 22

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sono segnato la data del tuo compleanno sull'agenda del telefonino.

é grave?

pepepepe

Anonimo ha detto...

Be', io non ti farò gli auguri. E' inutile chiedermi di ricordare i compleanni, inutile. (Che poi come te li avrei fatti mai questi auguri? Magari quel giorno mi verrai in mente e mi ricorderò inspiegabilmente e dirò Auguri Sù, ma non mi sentirai e non importa)

No, volevo dire che nell'incomunicabilità che sempre più mi attanaglia sempre più spesso smetto di provare a scrivere o a dire cosa provo, e lascio che sia il disco che scelgo a parlare per me. E' una soluzione troppo semplice, inutile. Ma non posso stare senza la mia musica.
Credo che essa abbia una vita autonoma.

Scusami per la mia incocludenza, stasera più usuale del solito. Scusami per "torinesi falsi e cortesi", e ora è meglio che saprisco, che proprio dò fastidio come il gesso che stride sulla lavagna, i tuoi ventun'anni (quasi ventidue) piendi di pini marittimi e speranza, i miei ventun'anni già secchi.