lunedì, marzo 07, 2005

Che ieri tornando dal lavoro c'erano queste colline monferrine bianche di neve scintillanti mentre ascoltavo "Chico" dei Concretes e non pensavo a niente di brutto soltanto a quella luce lì in mezzo agli alberi e alla strada arancione che si snodava in mezzo alle case, e quasi quasi ero felice di essere in macchina a quell'ora perchè sentivo che era il posto giusto per me in quel momento.
E mi sono ricordata di quella poesia di Garçia Lorca che dice
"Si è riempito di luci il mio cuore di seta, di campane perdute, di gigli e di api, e me andrò lontano, oltre le montagne; al di là dei mari, vicino alle stelle, per chiedere al sigore che mi restituisca la mia vecchia anima di bambino, piena di leggende, col cappello piumato e la sciabola di legno".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma perche se a me viene in mente una poesia quando sono in amcchina, rischio di tirare sotto una mamma con seggiolino, mentre tu arrivi sana e salva a casa??

anyway

ti stimo sempre molto.


pepe

Anonimo ha detto...

Bella la poesia. Ma so di uno che una volte scrisse "Garcia L'Orca"
ALbs

Anonimo ha detto...

E poi arrivo io a spoetizzare la spoetizzazione ilare dei miei due buffoni (che bella parola, buffone) preferiti.

Solo solo il 'che' all'inizio e mi ero già commosso. Che unoolo capisce dopo le prime due parole quando uno sta scrivendo qualcosa di intenso, sofferto, profondamente sentito.
Ti invidio più che tanto, perché sei risucita a percepire chiaramente che quello era il posto giusto per te in quel momento.
Che la macchina, poi, quando non esiste il traffico ed esiste il lettore cd ed i Sigur Rs, ed esiste soprattutto l'autostrada, è uno dei posti più belli del mondo. Quando guidi e quando nessuno parla, solo la musica.


Volevo dirti che il 26 aprile, if i ain't wrong, ci sarebbe Micah P. Hinson all'Hiroshima. Ecco, pauroso.

Lucio