Venerdì e sabato, un paio di giorni splendidi con niente, il buonumore sembra essere finalmente calato sulla maggior parte delle mie conoscenze, così posso tirare i remi in barca per un po' e godermi i piaceri della navigazione con un filo di paglia in bocca e le mani incrociate dietro la testa.
Un vento freddissimo oggi, un vento da cioccolata calda e chiacchiere senza pretese seduta con amanda in un vecchio bar ad asciugarmi i baffi di cacao col tovagliolo e puciare i biscotti come una bambina di tre anni.
Bellissimo.
Poi una lunghissima passeggiata sempre nel vento che sembra volermi portare via la testa e si diverte a giocare con le buste di plastica e le foglie.
Che buffe io e Arbore conciate come se dovessimo uscire a fare a palle di neve.
Un buon the, un buon divano, un buon film comprato in nome delle coincidenze al mercatino dell'usato "Man on the moon".
Jim Carrey dopo "The eternal sunshine of spotless mind continua a stupirmi sempre di più.
Una storia lunga o forse dovrei dire la lunga storia di Andy Kaufman e del suo vivere nella costante convinzione che il mondo di falsi valori, false risate, leggi televisive e manipolazioni dei media non è che una sciocca illusione.
Dice Andy che prendersi un po' meno sul serio sarebbe un'interessante lezione di vita per tutti.
Già, già.
Le tre. Meglio spegnere la luce e andare a nanna.
Domani si lavora e si studia.
domenica, novembre 14, 2004
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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