E’ mezzogiorno e sto preparando i bagagli dalle ore nove.
Forse era meglio se chiamavo la tecno-traslochi e davo loro l’indirizzo del mio domicilio estivo aspettandoli a braccia conserte.
Ad ogni modo volevo fare un saluto prima di levarmi definitivamente dalle palle per circa un mesetto.
[Sempre che non trovi un internet point da qualche parte (pregate che non accada)].
Che dire?
C’è sempre qualcosa da dire.
Una considerazione che facevo ieri è che quest’estate sta passando troppo in fretta. Probabilmente devo trovare il modo di annoiarmi seriamente per qualche giorno e recuperare il tempo perduto. Forse potrei fare un secondo tentativo di lavorare a maglia (il primo è fallito due anni fa quando per l’ennesima volta mi sono accorta di avere creato un buco grosso come la mia testa all’interno della preziosa sciarpa che tessevo da un mese) o giocare al solitario per 48 di seguito. O magari mi abbono alla settimana enigmistica che è un altro di quei passatempi stracciamaroni ideali per comprendere il vero senso del trascorrere della stagione estiva.
Invece ho portato con me un intero zaino di libri da leggere.
Andrò in vacanza con Fitzgerald, Kerouac, Ginsberg, Suskind, Conrad e il compianto Terzani (di cui quasi non ho il coraggio di finire il libro).
Ho lasciato giù un’altra decina di volumi dopo essermi resa conto che il mio zaino da montagna non stava chiuso e forse avevo leggermente esagerato.
E poi tanto comprerò sicuramente qualcosa mentre sono in giro quindi meglio puntare sull’essenziale.
Il relax è d’obbligo. Mangerò fino a scoppiare, berrò estathe a tutto spiano, mi crogiolerò al sole, dormirò come un ghiro e cercherò di trascorrere almeno una settimana riducendo al limite il rapporto con gli altri esseri umani.
Devo smaltire un’indigestione di umanità e tensione, sarà un mese che mi tremano le mani come se avessi il parkinson, ho accumulato adrenalina sufficiente a fare strippare
un free-climber sul bruco mela.
Però ci tenevo a salutare tutti prima di andare via. Perché quando si parte per un viaggio non si sa mai come si torna.
Magari mi faccio platino e mi metto a vendere pentole e sogni in tivù. Magari mi abbronzo così tanto da ottenere cittadinanza magrebina.
Magari mi riesce l’acchiappo con Bobo Vieri (brrr..) e finalmente posso permettermi la specializzazione à Paris senza troppe rinunce.
Chissà.
E voi passate buone vacanze né.
A presto.
sabato, luglio 31, 2004
Diario di una vacanza (Tre)
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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5 commenti:
Caspita un mese è lunghissimo... :-|
mi mancherai Suzie (ma forse ti vedrò a "Lucignolo bella vita" se acchiappi con Vieri).
Trascorri una buona vacanza :)
Baci Rob.
ciau nè!
Vendi miracle blade nè così non ti fai platino e basta un cappellone.
Henry
quello di www.manicomio.tv
le magiche strade del web mi hanno portato in questo link mentre cercavo la cara vecchia suzie...ma sei proprio te??? io sono quell'altro desaparecido della blogsfera, tyler!!!! fai un salto qui (www.bloggandobloggando.clarence.com)...ho cambiato casa....
anche tu alle prese con suskind vedo.. il profumo o altro?:)
Squeeze (squeezeme.splinder.com)
il profumo...io sono a metà. per ora non saprei dire se è bello o no..ho letto su novella che Vieri non lo hai acchiappato :Pp
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