lunedì, giugno 23, 2008

La canicule

Milano è un forno per biscotti a 1500 gradi.

I biscotti siamo noi che scendiamo dai regionali con l'aria condizionata che ricorda l'inverno della Groenlandia e veniamo inghiottiti dal budino afoso milanese.
C'è anche la beffa dei ventilatori col vaporizzatore appena si scende nella metro in Centrale. 
Ma tanto poi una volta entrato nel tuo vagone, ti ritrovi disciolto sul pavimento, tra le solite copie di free press e qualche carta di gelato.
Oggi ho dato un esame in cui ho detto cose che non pensavo.
E non era mai successo.
Anzi oggi ho dato un esame in cui ho detto cose di cui pensavo esattamente il contrario.
E' che lo dovevo passare, neanche con un voto e vero e proprio, solo un'approvazione, un va bene così.
Però è stato terribile comunque. Mi sono sentita tradita da me stessa. 
Volevo tirarmi una sberla da sola ma poi ieri mi sono già fatta un tatuaggio sulla carne viva sbattendo la spalla contro la mensola del bagno. Ho pensato potesse bastare.
Tutt'intorno a me era un turbinare di infradito, pelli lampadate, meches nuove di pacca, unghie laccate, settimane a Formentera. 
Forse un giorno anch'io mi farò le meches. No, non ci posso pensare.
E comunque preferire andare a Formentera.
Nel mentre realizzo che mancano sei giorni a un altro esame mattone, che fa così caldo che non riesco a concentrarmi nemmeno sul pensiero di dovermi concentrare, che avrei voglia soltanto di parchi aquatici, scivoloni e ghiaccioli al limone.
Sono arrabbiata scusate, passerà.



4 commenti:

Unknown ha detto...

sarà stata Teologia?

quel che sapeva frà ha detto...

sì. sigh.
mi hanno corretto dicendomi che il fascismo non è un totalitarismo. allora forse sarà una merendina più latte meno cacao.
sigh.

rompina ha detto...

ah come ti capisco!
brutti ricordi...e prendere un voto alto quasi mi ha sconvolto...non ero mica io...

mah...

Peonia ha detto...

non parlarmi di esami...al penultimo esame dopo aver fatto un esposizione non troppo splendida di psicologia clinica la prof mi chiede il perchè...io rispondo ...ansia... e lei che fa?mi psicanalizza, dicendomi che la mia non era ansia da prestazione, bensì ho studiato male, cioè caricandomi d'ansia durante lo studio! Assurdo,non sapevo se salutarla e andare via o chiederle quanto dovessi pagare per la sua consulenza!