mercoledì, marzo 19, 2008

Umpf.

Parliamo un po' di me.

Perchè i blog sono creature autoreferenziali. 
E quando i blog languono pensosi mostrando per parecchi giorni di fila la solita vecchia paginetta intimista significa che i loro proprietari hanno difficoltà a fare riferimento alla loro egointeriorità.
Tutto questo per dire che nonostante il periodo sia pieno di inizi  (iniziata la primavera, iniziate le vacanze, iniziata al mondo dei mac, iniziata a un paio di jeans il cui prezzo mi fa sentire in colpa con il mondo intero) mi sento floscia come un calzino spaiato rimasto incollato per sbaglio al cestello della lavatrice.
Non sono nemmeno emozionata per l'avvicendarsi del mio compleanno. 
Di solito è una cosa che mi fa strippare dal primo di marzo. Invece niente, sono addirittura contrariata all'idea di organizzarmi una festa. Al momento vorrei un compleanno non festeggiato, a casa, in pigiama a guardare Pretty in pink o altre amenità anni '80.
Oggi ho dovuto cucinare. Per forza. 
Le alternative erano: 
a) rincoglionirsi con la peggio monnezza televisiva della programmazione pomeridiana;

b) ricominciare a ripassare plotino accorgendomi con sconforto che molta parte dei miei studi triennali sono stati completamente azzerati. In compenso al trivial azzecco sempre la risposta al quesito "come si chiamava il cane della famosa pubblicità infostrada?";

c) studiare filosofia medievale;

d) cucinare e scacciare lo spleen con qualcosa che una volta prodotta dia davvero soddisfazione.

Così ho scelto la busta d e ho iniziato a imprecare contro il robot da cucina, prestato da mia nonna, che per chiudersi necessita una serie di mosse e mossette di coperchio che neanche il cubo di rubik. 
Giulio felino mi guardava mollemente disteso sulla credenza mentre cantavo Fever impugnando una carota a mò di microfono e tenendo il tempo con un gambo di sedano. 
Sto vivendo una crisi di mezza età, la settimana scorsa uscendo da blockbuster un ragazzino mi ha detto "SCUSI le è caduto lo scontrino". 
Scusi a me, che faccio solo 25 anni tra pochi giorni. 
Per poco non si rimediava un calcio nei maroni. 
Ho il dubbio di stare diventando adulta. 
Che significa sotto molti aspetti esplicitare la vecchietudine che si è sempre celata in me. 
A sette anni ero una formidabile giocatrice di carte, gran partitoni con mio nonno che mi insegnava i trucchi del mestiere (ma non tutti altrimenti poi rischiavo di vincere). 
Annusavo il tabacco profumato nelle ampolle della tabaccheria dell'altro nonno, ascoltavo i discorsi sul tempo e sui vicini di casa, mi piaceva passeggiare per il viale camminando piano. Oggi a (quasi) 25 anni mi piace la buona tavola e il buon vino, leggere libri con una coperta sulle ginocchia, coccolare il mio gatto lamentandomi del maldischiena, passeggiare per il viale veloce (perchè di tempo ormai non ce n'è più), ripensare a quando all'asilo giocavamo ai power rangers buttandoci giù dallo scalone dell'ingresso. 
Quelle primavere infinite che si trasformavano presto nell'estate ed era tutto un colare di ghiaccioli, un tuffo in piscina, un giretto in bici fischiettando con le amiche, i primi batticuori per tizi che non ti filavano assolutamente, anzi traslocavano ad agosto e quando tornavi dalle vacanze ti ritrovavi di fronte a un citofono con un cognome diverso dal solito e non capivi perché. 
Vecchia anche in questo. 
Nel tentativo di ricordare sempre tutto in ogni minimo particolare. 
Come se quello che sono oggi fosse molto meno sicuro di quello che ero ieri.
Alla fine Giulio si sposta dalla credenza e viene a miagolarmi in mezzo ai piedi perché vorrebbe un pezzo di Giovanni Damasceno, la mia torta di carote: alta, profumata e di un arancione lisergico che finisce per migliorare il mio umore.
Del resto con un gatto bianco e rosso con la pancia pelosa, una torta carotibile e un portatile nuovo di pacca non è poi così male essere se stessi.


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Intanto, benvenuta nel mondo mac.
La prima volta che ti danno del lei è sempre traumatico
ciau

quel che sapeva frà ha detto...

Per il momento sono alla fase 1, quella in cui sei soddisfatto del tuo acquisto ma ancora non hai sviluppato una mania aggressiva nel desiderio di possedere tutti gli accessori possibili e immaginabili. Ad esempio mi sono rifiutata di comprare il mouse wireless perché lo giudicavo enormemente dispendioso. però sappiamo tutti che tra poche settimane lo bramerò ardentemente. :-P

Enzo ha detto...

Signorina, lo sa che questo è uno dei Suoi più bei post?
Ora sono in ufficio col mal di testa e non me lo sono goduto appieno, appena posso lo commento per benino.
Saluti da un vecchio ormai quasi 32enne...a me nei negozi le commesse danno del "signore", che tristess! :-(
Enzo

falecius ha detto...

e brava...

Gliuppina ha detto...

accipigna ma sei giovane! lo dico perché a venticinque anni forse sarò prossima alla laurea triennale, con un lieve ritardo, e allora penso automaticamente che tutti i laureati alla triennale siano dei bacucchi

(scherzo :-P )


ps. anche io da piccola giocavo ai power rangers, che nostalgia ;_;

Eliduin ha detto...

Ehi, allora a 40 anni che penserai?

Io, al momento, mi diverto nel vedere che non li dimostro.. e che quei ricordi da bambina non si perdono mai nelle scatole cinesi della memoria, anzi... e forse è proprio perchè non riesco a dimenticarli che non dimostro l'età anagrafica che la mia CI riporta...
quando si dice GIOVANE DENTRO...
PS: Buona Pasqua!

Mimi ha detto...

e come si chiamava il cane di Infostrada?

mi piace l'atmosfera intimista del post. mi passi la ricetta della torta carotosa? yum!

quel che sapeva frà ha detto...

Enzus: ma che vecchio e vecchio tu sei un uomo dalle mille attività! Mi spiace per il malditesta, in questo periodo affligge un po' tutti, tieni la testa al caldo!

Fal:..e grazie

Eliduin: per i 40 anni prevedo un cortocircuito celebrale. Tutto si cancellerà e ricorderò in loop la sigla di Hello Spank. Auguri anche a te!

Mimi: Shonik.
La ricetta della torta arriva mia mail non appena ritrovo la moleskine su cui l'ho appuntata (sono vecchissima!). Bacio.