lunedì, ottobre 15, 2007

Chi vuol essere milionario? Io.

Negli ultimi dieci giorni ho cominciato almeno sei o sette post in cui raccontavo le mie disavventure nella Nuova Grande Università, di treni guasti e ritardi apocalittici, di non avere mai visto tante Vuitton e Gucci in vita mia, di non avere ancora chiaro cosa cacchio studierò quest'anno e della generale impressione che il mio lettore mp3 abbia tirato le cuoia nel mio primo giorno da pendolare appena passata magenta.
(E con la stampante rotta siamo ormai alla rivolta delle macchine ribelli).

Poi succedeva che mi perdevo a metà, facevo resoconti troppo lunghi, mi veniva il raffreddore, tornavo a casa priva della facoltà di intendere e di volere e quindi niente, ho lasciato perdere e ho fatto diventare tutto secco e arido come solo un blog abbandonato può essere.
Stasera non respiro più da nessuna delle due narici e ho male a tutte le ossa di cui ricordo il nome (e anche a un paio di ossicini di cui non sospettavo l'esistenza).
Inoltre ho le ghiandole gonfie come palloni da rugby e sono un po' incazzata con i miei condomini che non hanno voluto accendere prima il riscaldamento così ci sfangavano un paio di prada prestige e intanto a me veniva il raffreddore.
Per cui ecco qui, il post sulla mia vita di adesso è ancora in fase ideale e lo demiurgizzerò non appena avrò smesso di scarnificarmi il naso con quegli odiosi fazzolettini scottex che, col c***o c'hanno la morbidezza di un cucciolo di labrador.

L'unica cosa bella del raffreddore è il vics spalmabile, scaduto nel 2002 ma poco importa.
La sera prima di addormentarmi, avvolta in una nuvola di vapori medicamentosi sogno di un mondo migliore in cui a 24 anni puoi smettere di cercare soluzioni culturali a problemi reali, e ogni tanto puoi passare dal via e ritirare cento euro e costruire un dannato albergo in parco della vittoria.

E penso che forse la soluzione c'è, basta chiamare Jerry Scotti e chiedergli se mi è possibile diventare milionaria dal momento che stasera avevo azzeccato la domanda da 35.000 euro.

Sarei un'ottima milionaria, lo so.

Poi i vapori mi atterrano e il mondo si buio e lontano.
Domani è un altro martedì.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti voglio bene Fra.

quel che sapeva frà ha detto...

Grazie.

Anonimo ha detto...

Passerà.
Ma non è che siamo allergici all'università?

quel che sapeva frà ha detto...

Per quanto mi riguarda credo di sì. Dopo una settimana di lezione tengo un raffreddore che definire schifoso è poco. :-) Passerà.

Anonimo ha detto...

ehi io ti aspetto nella mia dimora milanese...

Anonimo ha detto...

ok la giornata di merda,e mi dispiace.
però mi piace il tuo blog,e quindi.. complimenti :)
non è un eccesso di autostima,ma qualcosa in comune ce l'abbiamo :P
elena

Enzo ha detto...

Chiama pure me per l'aiuto da casa, ma poi si fa fifty-fifty, ok? Tanto credo che, con le nostre tasche, anche essere un cinquecentomila-rio (?) anzichè milionario andrà bene lo stesso!
Cheers! :-)

(ps: anche io, come l'anonimo lassù nel primo commento, ti voglio bene, cuginetta adottiva piemontese!)

Anonimo ha detto...

sei una grande... forse siamo gemelle e nn lo sappiamo... è la stessa identica cosa ke è successa a me!! ti adoro...

quel che sapeva frà ha detto...

henri: al momento di milano ho tempo di vedere la centrale, la stazione della metropolitana e qualche caldissima aula stipata di vuitton girls. però è bello sapere che sotto il cielo milanese palpitano altri cuori di Seattle.

Elena: grazie per i complimentos. le giornate di merda hanno un pregio non da poco: passano in fretta. :-P

Enzo: guarda che se dici così ti faccio gli scherzi telefonici...

Anonimo che poi credo anonima: da anni c'è gente che avvista sul treno una persona che mi somiglia...vuoi vedere? :-P