martedì, giugno 20, 2006

A Lione, domenica pomeriggio, una ragazza mi si é avvicinata mentre mangiavo un panino e mi ha regalato un fiore. Ha detto che era per me e le dispiaceva fosse un po' appassito, poi ha sorriso e se ne é andata via. Mi é tornato in mente di quando avevo scritto che mi sembrava di avere già vissuto a Lione e ci ho pensato quasi tutto il tempo, con il fiore che spuntava dalla borsa mentre attraversavo traboules e viuzze del centro storico.
Si é messo a fare caldo qui.
Ho conosciuto un po' di gente, ragazzi e ragazze della mia età tutti in Francia per un motivo diverso. Tutti a dirmi ma ad agosto cosa fai qui, non ci sarà nessuno e io tranquilla e serafica a sorridere sotto i baffi per quelle ultime settimane un po' zen che mi ricondurranno a casa.
Chissà come sarà settembre, chissà se anche questa estate passerà senza che me ne accorga, o forse é addirittura già passata.
L'anno scorso di questi tempi passeggiavo per le vie di Seattle con un mattone nello stomaco e la certezza che nella vita sono sempre i gesti irreparabili quelli che ti portano a essere consistentemente più o meno felice.
Le mezze scelte e i mezzi sacrifici sono come saltelli su un piede solo, leggeri, instabili e poco profondi. Quello che serve a volte é solo chiudere gli occhi fare un respiro profondo e lasciarsi andare mani e piedi, vivendo questa consapevolezza interamente. Io di questi tempi, l'anno scorso, mi sono buttata da uno dei più grandi casini della mia vita in direzione di qualcosa che mi appariva talmente brillante da valerne la pena. E per una volta, dopo tanti tuffi in direzioni sbagliate, sono atterrata nell'unico punto piano di una scogliera di scelte possibili, ci ho appoggiato i piedi e non mi sono mossa più.
E spesso ne sono talmente convinta da avere l'impressione di avere già compiuto quella scelta un altro milione di volte, magari quando vivevo a Lione.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

post fastidiosamente bello -oserei dire-.
la ragazza del fiore è andata via piroettando o su un piede solo?

tartacammello

quel che sapeva frà ha detto...

...trascinandosi dietro una sgangherata cesta della spesa. Una cosa da film insomma. Benvenuto :p

Anonimo ha detto...

Per chi invece avesse ora una piastrella nello stomaco la cura suggerita è sempre valida??? E la si deve somministrare a piccole dosi o va presa tutta d'un fiato??? (Si capisce che non so che fare?)... PS: Per il negozio di folate, brezze & Co. secondo me ci vorrebbe una via adatta... Dove lo potremmo mettere su???

quel che sapeva frà ha detto...

ho saputo ieri della campa e ho scritto una cosa, vorrei pubblicarla ma mi piacerebbe non firmarla. Tu che dici? E poi strappati a forza la piastrella dallo stomaco con una terapia d'urto. C'è la musica man, che si salva sempre tutti, in un modo o nell'altro.

Anonimo ha detto...

E' come se l'avessi scritto per me. Non lo dico con presunzione,obviously, ma queste sono parole che dovevo sentire, leggere...
Forse perchè sono la regina delle mezze scelte e mezzi sacrifici.

Bellissimo *segue sospiro*...

Eliduin ha detto...

Bello,davvero, sono giorni che lo rileggo, ed ogni volta ho la stessa sensazione. Leggerezza e tranquillità. Non di chi ha trovato la pietra filosofle e conosce tutte le verità nascoste, ma di chi ha trovato un angolino dove rifugiarsi, dove essere sempre se stessi, dove sorridere, chiudere gli occhi fare un respiro profondo e lasciarsi andare mani e piedi....
Auguri e divertiti...

quel che sapeva frà ha detto...

Io ragazze guardate che poi finisco per commuovermi eh?
Il mio abbraccio speciale augurandovi un'estate che cancelli dei sospiri e ne susciti solo qualcuno piccolo piccolo.