martedì, giugno 13, 2006


Grenoble, sabato scorso 2006.

Ogni tanto mi viene la tentazione di salire sul panorama più alto del mondo e restare li' a guardare tutto che si muove, le auto, le persone, finestre aperte e chiuse, fumi di fabbriche, nuvole, alberi, uccelli, strade. Senza nessun rumore, solo un gran vento che cancella le pagine e ne scrive di nuove.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Pensa che è davvero la stessa cosa che provavo io quando durante gli anni di liceo passavo gli intervalli da solo sul tetto e quando ancora bambino mi rifugiavo a comporre qualcosa che io all'epoca avrei definito poesie sul campanile del mio paesuncolo...Avrei proprio bisogno di una folata di vento che mi scompaginasse un po' il cuore... Dici che c'è un negozio dove la vendono??? La pagherei a peso d'oro...

quel che sapeva frà ha detto...

...apriamolo noi un emporio specializzato in folate di vento, lievi brezze mattutine, aria ghiacciata o afosa a seconda dell'esigenza del cliente...;-P

Anonimo ha detto...

Ci sto assolutamente visto che ora come ora qualsiasi cosa, anche la meglio impacchettata, che capita nella mia vita risulta poi contenere all'interno uragani di proporzioni Bibliche...=P

Anonimo ha detto...

E' a Grenoble, tutto ciò, la foto voglio dire?
E soprattutto, a Grenoble ci vai prima che ci arrivi io? Potevi aspettare, quoi.

:-)

Per commentare, penso di non saper far altro: guardare, guardare gli altri che cercano amori, soddisfazioni, cose. Io son sempre lì, immune e blindato dai sentimenti, ormai, che guardo e guardo e guardo...


Lucio

quel che sapeva frà ha detto...

:P tu sei andato per primo a cercarti la casa prrr, io sono andata a dare un'occhiata alla città :P