Ieri alla fine ha nevicato.
Io non me ne ero accorta, stavo lavando i piatti in cucina, ma amanda mi ha mandato un messaggio sul cellulare con su scritto "Guarda fuori, c'è una sorpresa".
Ho spalancato la finestra e ho visto la città bianca tutta in un colpo e un sacco di neve che scendeva giù.
Oh.
La serata è stata parecchio bella, tutti gli amici a casa mia, cena insieme, regali, tombola kitsch.
Io quando ho ospiti a casa sono la donnina tuttofare...mi piace armeggiare in cucina anche se mi stanco come una bestia, chissenefrega, sono in vacanza, ho il privilegio di svegliarmi alle undici quando voglio.
E poi c'è anche arbore che non vedevo da un mucchio di tempo, una persona con cui basta guardarsi negli occhi quattro secondi per recuperare mesi di messaggi e telefonate brevi -perchè nessuna delle due ha mai troppi soldi-.
Servo portate, sorseggio vino, distribuisco regali, torta, apro pacchetti, preparò caffè e the.
Se mi osservo dal di fuori sono abbastanza buffa, una sorta di signora Ridolini col grembiule rosso.
Claudia quasi si mette a piangere -Frà però se scrivi 'ste cose io mi commuovo-
A me basta così.
Potrebbero soltanto dirmi che sono contenti di essere lì con me.
I miei regali sono semplicemente un modo più concreto di fare capire ai miei amici che sono persone importanti.
Che anche se non sempre riesco ad aprirmi completamente, che anche se ogni tanto mi perdo in sentieri contorti, loro sono davvero le persone a cui tengo di più al mondo.
Si programma il Capodanno stando seduti insieme intorno al tavolo.
Io cerco di aggrapparmi alla serata con le unghie ma poi scivolo e mi allontano.
Lontanissimo.
E' un po' come se due braccia enormi venissero a portarmi via da dove sono e mi mettessero seduta dietro a una lente -guarda le cose da lì-.
Usciamo nella neve, si battaglia come bambini di sette anni, ho i pantalono fradici e i capelli pure.
Mi sono ripresa ma sono stanchissima e desiderosa di letto e coperte.
Spengo la luce sul Natale 2004 e mi addormento nella stanza che ha un odore leggero di tabacco e candele profumate.
auguri.
domenica, dicembre 26, 2004
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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3 commenti:
io l ultima volta che ho fatto a palle di neve c'è stato un morto o quasi.
vabbè.
tanti augurelli suzzie
pepe
Che rabbia per la neve... Che io volevo, desideravo fortissimamente che nevicasse prima del mio ritorno a Palermo... E invece solo un falso allarme, solo il gelo notturno. E invece quando tornerò su troverò tutto bianco, senza però esser stato presente nel momento in cui bianco ci stava diventando...
E poi adoro quando scrivi che scivoli e ti allontani. Adoro quando scrivi della lente. Mi capita: vorrei che capitasse più spesso. E' in quel momento, e solo in quello, che le cose che succedono passano allo stadio superiore di futuri ricordi.. E' quello il momento in cui la città si copre di bianco..
paueroso
grazie peps, e grazie power, sempre un piacere sapere che siete lì dietro lo schermo a ochieggiare i miei post. Cmq la neve è durata il tempo di una notte, la mattina pioveva già e adesso si è trasformata in quella piacevole fanghiglia fangosa che si appiccica ai piedi ovunque si vada.
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