lunedì, ottobre 04, 2004

Un solo giorno di università. Il primo. E sono già a pezzi, altro che delicatessen.
Dunque stamattina lezione alle ore nove, conoscendo i miei ritmi estremamente rilassati e ritardatari programmo la sveglia alle sette e mezza. Però ci pensa mia madre a svegliarmi urlando vari insulti all'indirizzo di mia sorella che non si decide a uscire di casa "Ti lascio qui, guarda che vai in bicicletta, lo giuro, è l'ultima volta che ti aspetto, ma cos'è che stai facendo, muoviti".
Una litania ormai consolidatasi negli anni. Quando mia sorella andrà all'università credo che mia madre la pronuncerà lo stesso guardando con malinconia la porta della sua camera vuota. Cmq eravamo rimasti alla sveglia improvvisa, all'acqua gelida del lavandino, a nessuno che come al solito mi ha fatto il the, a mio padre che mi ha avanzato UN frollino di numero per colazione. Metto su un po' di musica classica e inizio a cercare degli abiti che non puzzino di spiedini (ieri sera ne abbiamo arrostiti una quantità tale che ora tutto in casa mia sa di spiedino...è come vivere dentro a una friggitrice). Finisce che mi vesto come ieri sera, rinunciando anche quest'anno all'eleganza fin dal primo giorno. Alle ore nove mi reco con commovente puntualità alla lezione di informatica. La maggior parte dei presenti è una multiforme folla di bipedi implumi i quali paiono avere conquistato la capacità di camminare su due piedi appena l'altro ieri. Mi domando se tutti questi ragazzi con la visiera e il cellulare in mano, che fanno interventi del tipo "Ehi prof ma i computer li hanno inventati quando c'erano gli alieni a Roswell..." e "Ah, ah, ah guarda quella valvola sembra un pisello!" non siano forse evasi da un manicomio per criminali con pesanti tare dell'intelligenza. Sembra di essere sul set di galline in fuga. Il professore cerca invano con una serie di esempi di spiegare la differenza tra analogico e digitale gettando nello sconforto la massa di studenti (ai quali mi viene da pensare che come test d'accesso sia stata richiesta la sola capacità del pollice opponibile. E alcuni non l'hanno passato).
Ma niente. E' tutto troppo, troppo difficile. Meglio ridere, giocare alle navicelle spaziali con le sedie, ascoltare le sonerie dei cellulari.
Io non so che dire.
A parte il fatto che ho deciso che a costo di laurearmi nel 2057 insieme a Costantino Vitagliano e Daniele di Volere o Volare non frequenterò mai più il corso di informatica per scienze della comunicazione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Sembra di essere sul set di galline in fuga" e nel 2057 con costantino sono bellissime!:°D

Anonimo ha detto...

scusa, ero squeeze

Anonimo ha detto...

era da un po che non ridevo cosi tanto leggendo un tuo post

effettivamente quella di galline in fuga era geniale:-)

pepe