Al ritorno in treno, stipata come un tacchino nei miei 30cm cubi di spazio, ascolto un bambino uruguayano che spiega alla mamma nel suo italiano dolcissimo che cos'è una seppia.
-E' un parente dei pesci, vive sotto la sabbia- e poi le racconta l'alfabeto fino alla "r" che lui pronuncia "ru" e -tutti i miei compagni mamma dicono rrrrrrrrrrrrrrrrr come le tigri!-
Dopo un paio di minuti improvvisa un mantello da supereroe con una copia di City e gioca tranquillo finchè è ora di scendere.
Tutt'intorno a lui le persone guardano distratte le impronte delle mani sui finestrini o si infilano gli auricolati perdendosi in conversazioni senza fine sul tempo e sui treni che sono sporchi e su quel collega di lavoro insopportabile e cercano, in generale, di sentirsi meno sole.
Dal canto mio sto leggendo sul giornale che le mie prospettive di lavoro sono rimandate a un nebuloso 2012, forse a quel momento là ci saranno anche le astronavi e le colonie su orione e la gente piangerà meno lacrime nella pioggia.
La condomina che in ascensore mi vede trafficare con i libri nella borsa domanda con aria stupita
-Ma vai ancora a scuola?-
e a me viene da risponderle che sì, faccio ancora la 2a elementare, non riesco a imparare la per e la diviso.
Tempi splendidi quelli della seconda elementare.
A quest'ora si preparavano i lavoretti di Natale, altro che esami, precariato e belle balle.
giovedì, novembre 22, 2007
Ossi di seppia
quel che sapeva
quel che sapeva frà
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3 commenti:
Come sempre un quadretto di vita pieno di sorrisi ed un po' di malinconia. Giusto giusto per adesso, che si avvicinano le feste e dovremmo trovarci anche un motivo per avere un bel sorriso(non una risata, un sorriso!) caldo da offrire al passante...
Mi hai fatto venire voglia di riprovare a cucinare i biscotti allo zenzero, quelli con cui si decorano gli alberi.... chissà se ritrovo la ricetta.... caso mai, come sempre, te ne metto conoscenza.... a proposito di lavoretti di Natale, no?
I tuoi post mi fregano sempre, perchè sono un superficiale. Guardo solo la parte dolce, le piccole vite che incontri in viaggio, e sorrido. Poi rileggo il post da capo, e mi accorgo dell'amaro. Facciamo così: dalla mia solita wishlist per il Ciccione Vestito di Rosso, sto anno depenno l'ammore (tanto lui non mi accontenta mai, devo far da me), e ci metto un bel desiderio per te.
E l'augurio che tu possa cambiare presto la descrizione che hai in "patente e libretto", che da troppo tempo riporta "costantemente alla ricerca di un lavoro dignitoso".
Un abbraccio da Pizza.
Milano non mi pare il luogo migliore dove integrarsi al giorno d'oggi per un extra-comunitario, ma è così metropoli che per certo ci sono in questa città altri luoghi o iniziative di persone che fanno il massimo perchè questo succede.A me Milano piace e anche il dialetto dei loro abitanti.
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